The Casa Feltrinelli in Milan
La casa Feltrinelli è uno dei primi edifici abitativi in struttura d’acciaio, esempio iconico di uno stile architettonico e di una voglia insopprimibile di sole, aria e luce.
Tra il 1920 e il 1940 nelle città italiane si respirava aria di innovazione e sperimentazione. Roma e Milano ospitavano i più lungimiranti architetti dell’epoca, alcuni dei quali giovanissimi, che portavano aria nuova nelle loro opere e che hanno lasciato tracce importanti nelle costruzioni e nelle arti plastiche a testimonianza di un livello di inventiva e creatività raramente riscontrabile negli altri paesi europei.
The Smeraldo Theatre currently Eataly
L’intento dei giovani architetti era quello di conciliare la tradizione romana con il più avanzato modernismo. Che fosse lo Stato dell’epoca a commissionare le opere, poco importa nella valutazione estetica e artistica: il risultato è una serie di opere pionieristiche, da ammirare e valorizzare con orgoglio. Quello che ancora oggi si chiama Razionalismo Italiano vantava all’epoca nomi che hanno fatto la storia dell’architettura non solo nel nostro Paese.
Il capoluogo lombardo è stato per molti versi particolare luogo di accoglienza per l’innovativa e spettacolare architettura razionalista. In questa corrente rientrano edifici come il Palazzo della Triennale, la Stazione Centrale, Piazza San Babila, l’ex teatro Smeraldo (che ospita attualmente Eataly), l’Arengario in Piazza Duomo, nel quale ha sede il Museo del Novecento.
Tuttavia a Milano, i migliori esempi di architettura razionalista si trovano negli edifici residenziali privati. Dalle case a igloo di Via Lepanto dell’architetto Mario Cavallè (1895-1982), nella zona a nord-est della città e facente parte di quello che è poi divenuto il Villaggio dei Giornalisti, alla celebre villa dell’architetto Luigi Figini (1903-1984), costruita a metà degli anni Trenta in Via Ettore Perrone di San Martino.
The Palazzo della Triennale in Milan
La semplicità quasi elementare di Villa Figini le è valsa il titolo di modello dell’architettura razionalista, poiché raggiunge un equilibrio perfetto tra forma e funzione. Progettata e costruita da Figini per farne la propria abitazione, l’architetto realizzò in quest’opera gli aspetti e le caratteristiche più avanzate della cultura europea, quasi una sorta di manifesto del razionalismo che ambiva a soddisfare le necessità essenziali di chi vive in città: una voglia insopprimibile di sole, aria e luce.
The Villa Figini in Milan
Ed è sempre quella voglia che nel 1934-35 ispira l’architetto Lodovico Barbiano di Belgiojoso (1909-2004), lo stesso cui si deve tra l’altro la Torre Velasca, ad accettare di progettare in Via Daniele Manin, nel centro di Milano, un edificio di dieci piani che prenderà il nome dal suo proprietario, il dottor Antonio Feltrinelli, diventando per tutti “Casa Feltrinelli”.
La caratteristica distintiva di questo notevole esempio di architettura razionalista è la sua struttura assolutamente innovativa. Fu infatti il primo caso di edilizia residenziale con un sistema costruttivo a ossatura d’acciaio esistente a Milano e sicuramente uno dei primi in Italia.
Inizialmente, la struttura portante dell’edificio era prevista in calcestruzzo armato, ma Belgiojoso, che aveva in mente un’idea di grandi spazi, di aria e di luce, decise di realizzarla in acciaio perché ciò consentiva di avere un interasse più ampio tra un pilastro e l’altro, il che avrebbe conferito una maggiore luminosità degli ambienti interni.
I lavori di costruzione iniziarono nel 1935 e gli scavi, le fondazioni e le intercapedini furono realizzate in soli tre mesi. Sulla base del progetto esecutivo approvato, i materiali occorrenti, circa 330 tonnellate di acciaio in profilati saldati elettricamente, cominciarono ad essere assemblati per la posa in opera.
L'impresa di costruzioni, la lecchese Badoni, incaricata dell’esecuzione dei lavori, eresse lo scheletro metallico dell'edificio, innestandolo successivamente nelle fondazioni in cemento armato, a tempo di record in 70 giornate lavorative, nonostante il persistente maltempo. La chiusura delle pareti perimetrali con muratura e il getto dei solai procedette velocemente, un piano dopo l’altro fino al completamento dell’intera struttura. Di fatto il palazzo venne consegnato in poco più di un anno dall’inizio dei lavori.
L'edificio consta di dieci piani, ognuno dei quali con due appartamenti, salvo l’ultimo con un solo grande appartamento, la cui copertura è sistemata a giardino. Gradevoli i disegni orizzontali che inquadrano le grandi finestre sulla facciata principale dell’edificio, realizzati in pietra di Mazzano e in granito rosa di Baveno.
Casa Feltrinelli sorge lungo l'anello dei bastioni tra Piazza della Repubblica e i giardini pubblici di Porta Venezia, su parte di una vasta area resa disponibile dalla riorganizzazione conseguente alla costruzione della nuova Stazione Centrale. L'edificio è situato sull'angolo nord-occidentale dell'isolato ed ha la facciata rivolta ad est, verso via Daniele Manin e i giardini pubblici intitolati a Indro Montanelli. La facciata nord, invece, si affaccia sul viale Città di Fiume. L'edificio è costruito sul filo stradale e racchiude un cortile interno.
The Casa Feltrinelli in Milan
Ad opera conclusa, quel nuovo edificio dalle linee armoniche e semplici che apparivano subito come un esempio di particolare chiarezza, limpidità ed eleganza, apparve ai cronisti del tempo come una polemica risposta alla realizzazione del palazzo degli architetti Mario Asnago e Claudio Vender che stava sorgendo all'angolo opposto dell'isolato e che già veniva da tutti considerato come un "mostruoso palazzo culturalista-ignorante”.
Un altro esempio pregevole di architettura razionalista è in Via Mozart 14. Villa Necchi Campiglio, progettata dall’architetto Piero Portaluppi (1888-1967) più o meno negli stessi anni, è oggi di proprietà del FAI ed è al centro di un bellissimo parco. Le sue linee geometriche raffinate la rendono un riuscito esercizio di fusione tra la sobrietà della campagna e la modernità della città.
L’energia e la passione con cui gli architetti e gli ingegneri razionalisti, con l’obiettivo di portare luce, aria fresca e armonia nelle città, perseguirono ideali di modernità, ha lasciato tracce indelebili nell’architettura e nell’urbanistica delle nostre città, Le opere di quegli anni testimoniano lo studio e la ricerca di soluzioni per le nuove esigenze di una società allora in rapida evoluzione.
Leggi di più: www.qualitymilan.com
One of the first residential structures in steel, it is an iconic example of an architectural style and irrepressible desire for sun, air and light.
Between 1920 and 1940, the winds of innovation and experimentation were blowing through Italian cities. Rome and Milan were home to some of the era’s most visionary architects, some of them quite young. They breathed a new spirit into their work, displaying a level of creativity rarely seen in other European countries.
The intent of these young architects was to reconcile Roman tradition with the most progressive modernism. The fact that so many of these works were commissioned by the Fascist State should not cloud our judgment: these are pioneering works to be admired with pride. Italian Rationalism was developed by people who made architectural history, and not just in this country.
The Lombard capital was particularly fertile ground for this new innovative form, exemplified by buildings such as the Palazzo della Triennale, the Central Station, Piazza San Babila, the former Smerlado Theatre (now home to Eataly), the Arengario in Piazza Duomo.
The Museum of Novecento in Milano
Rationalist architecture can also be seen in some of Milan’s private residences. Some fine examples are Mario Cavallè’s igloo-like homes in Via Lepanto and the greatly admired villa of architect Luigi Figini, built in the mid-30s in Via Ettore Perrone di San Martino.
The elementary simplicity of Villa Figini was seen as the very model of Rationalist architecture, striking the perfect balance between form and function. The structure embraces the most advanced characteristics of European culture in a kind of Rationalist manifesto, meeting the essential needs of the city-dweller and satisfying the irrepressible desire for sun, air and light.
This same desire inspired architect Lodovico Barbiano di Belgiojoso in 1934-35 to design a 10-storey building in the centre of Milan for Antonio Feltrinelli. It was the very first residential building in Milan, and one of the first in all Italy, to be constructed with steel girders. The original intention was to use reinforced concrete, but Belgiojoso opted for steel precisely because it allowed for more space between the pilasters, providing much more light and air to the interior.
Construction began in 1935, with the foundations and substructure complete in just 3 months. Then began the assembly of some 330 tonnes of steel.
The metal skeleton was erected in a record 70 days, despite persistent bad weather. The addition of walls and floors proceeded apace, one storey after another, and the building was complete in little more than a year.
Each floor holds two apartments, except for the top floor, with a single large penthouse and a rooftop garden.
The attractive horizontal elements that frame the large windows on the principal façade are made of Mazzano stone and Baveno pink granite.
Casa Feltrinelli is located along the ring of bastions between Piazza della Repubblica and the public gardens of Porta Venezia. The space was cleared as part of the reorganisation of the area following the construction of the Central Station. The building itself embraces an enticing internal courtyard.
The Casa Feltrinelli in Milan
The new building with the simple harmonious lines was immediately recognised as an example of particular clarity and limpid elegance. Journalists saw it as a direct response to the building under construction directly opposite by architects Mario Asnago and Claudio Vender, considered by all “a monstrous culturally ignorant building.”
Another fine example of Rationalist architecture can be found in Via Mozart, 14. The refined geometric lines of Villa Necchi Campiglio, designed by architect Piero Portaluppi and now owned by the FAI (Italian Foundation for the Environment), represent a brilliant success in the fusion of the sobriety of the countryside and the modernity of the city.
Villa Necchi in Milan
The energy and passion of Rationalist architects and engineers brought light, fresh air and harmony to the city and left indelible marks on the architecture and urban designs of our cities. The work of those years reflects the relentless search for solutions to the challenges posed by a society in rapid evolution.
Read more: www.qualitymilan.com