Liberty or Art Nouveau style is a decorative style that found expression in a wide range of artistic forms in Italy © dr
Il Liberty o Stile Floreale è una forma d’arte tipicamente italiana, che prende le mosse dall’Art Nouveau francese. E’ uno stile decorativo che da noi trovò espressione in un’ampia gamma di forme artistiche, dall’architettura alla produzione di mobili, alla grafica e al design per passare alla lavorazione dei metalli, della ceramica e del vetro e per finire nel disegno pubblicitario di manifesti e cartelloni.
The villa Maria Luisa (Via Pietro Tamburini, 8) is an Art Nouveau gem in the heart of Milan © dr
Affermatosi negli ultimi venti anni del XIX secolo, ebbe la sua maggiore fase di sviluppo fino all’inizio della Grande Guerra 1915-18. L’enorme influenza che le forme sinuose del mondo vegetale imprimono a qualsiasi forma d’arte, caratterizza un nuovo linguaggio espressivo che, combinato a elementi di fantasia, rivaluta come non mai le linee curve. Venne chiamato stile Liberty dal nome dei magazzini londinesi di Arthur Lazenby Liberty, in cui venivano venduti oggetti esotici e stampe che si ispiravano a forme naturali e che diverranno simbolo di questa nuova corrente.
Se in Italia crebbe e prosperò lo stile Liberty, in Francia ebbe fortuna l’Art Nouveau, in Spagna il Modernismo, in Germania lo Jugendstil e in Austria il Secession Stil. Lo stile Liberty in Italia interessò in modo particolare l’architettura di edifici e le decorazioni degli interni. Milano, Torino, Firenze e Palermo furono le città che più di altre furono interessate allo sviluppo della nuova corrente artistica. Mentre a Torino, più vicina alla Francia, il modello era l’Art Nouveau di Guimard, a Palermo il Liberty si sviluppò nel senso di una caratterizzazione arabeggiante.
Art Nouveau style in Florence © dr
A Milano, dove sono numerosi gli edifici costruiti nel nuovo stile, e tra cui spiccano la Stazione Centrale, oltre all’architettura funeraria del Cimitero Monumentale, la realizzazione che meglio esprime il Liberty italiano è il Palazzo Castiglioni progettato dall’architetto Giuseppe Sommaruga nel 1901.
Palazzo Castiglioni (Corso Venezia, 47) built in the Liberty style in 1904 by Giuseppe Sommaruga © dr
L’area di Porta Venezia, non lontana da Palazzo Castiglioni, è quella maggiormente interessata dallo stile Liberty.
L’angolo più suggestivo e famoso è senz’altro quello relativo alla Casa Galimberti, in via Malpighi, un vero capolavoro dell’architetto Giovan Battista Bossi che lo costruì tra il 1902 e il 1905. Notevolissimo l’uso dei ferri battuti intrecciati per decorare finestre e balconi e soprattutto la maiolica multicolore che riveste quasi interamente tutta la superficie esterna con la raffigurazione di figure maschili e femminili.
Vero capolavoro dell’intero complesso sono le figure femminili e floreali su ceramica policroma realizzate da Brambilla (figure umane) e Pinzauti (decorazioni floreali) che dominano le facciate verso strada. Le maioliche in ceramica dipinte a fuoco furono prodotte dalla Società̀ Ceramica Lombarda “Ing. A. Bertoni & C.” mentre le decorazioni in ferro battuto furono eseguite dalla ditta Arcari e Bellomi di Milano.
Al primo piano sono protagonisti donne e uomini rievocanti la tradizione mitologica, caratterizzati da succinte vesti classicheggianti con anfore e viticci, vivacizzati da movimenti armonici che fanno pensare alla rappresentazione di una danza in onore di Bacco.
The Casa Galimberti (Via Marcello Malpighi, 3) is one of the best examples of Milanese Art Nouveau © Clodio for iStock
Ovviamente, lo scopo di tale rivestimento non era soltanto quello puramente decorativo, ma rispondeva anche a criteri di facile pulizia della facciata. Tuttavia, se il risultato decorativo è di grande pregio ed effetto, esso costituisce anche un limite per quanto riguarda gli aspetti strutturali dell’edificio.
Se si osserva, infatti, l’abbondanza di spunti vegetali, sia nei decori delle maioliche che nei ferri battuti e nei cementi modellati, si ha l’idea che sia la libertà della natura a guidare la composizione architettonica. Ma la disposizione regolare e ritmata delle finestre, tutte uguali, allineate sui due lati della facciata, lascia intuire che l’impianto strutturale di base è piuttosto convenzionale e banale, senza alcuna vera innovazione architettonica e stilistica.
Solo pochi metri più in là di Casa Galimberti, un’altra abitazione, Casa Guazzoni (Via Marcello Malpighi 12), progettata anch’essa dall’architetto Giovan Battista Bossi, pur tradizionale nell’impianto strutturale, è del tutto diversa dal punto di vista decorativo. Tralasciato completamente il colore, si punta sulla plasticità, sostituendo alle maioliche un ricco insieme di putti, teste femminili e racemi vegetali, tutti modellati in cemento, dimostrando allo stesso tempo la versatilità del progettista e l’adattabilità dello stile ai materiali.
The Casa Guazzoni (Via Marcello Malpighi, 12) was built by the architect Giovanni Battista Bossi between 1904 and 1906 for the Cav. Giacomo Guazzoni © ArtNouveauWorld
Per finire, al n. 2 di via Frisi, un esempio ancora diverso di architettura e decorazione chiude e completa la prospettiva di quanto visto finora. Dell’enorme struttura nata nel 1905 per ospitare una sala cinematografica da cinquecento posti, il ‘Cinema Dumont’, si può ancora godere della vista della raffinata facciata. Mancano certo i colori di casa Galimberti e gli alti rilievi di casa Guazzoni, ma i decori eleganti e quasi piatti che la disegnano con delicatezza sono altrettanto un gradevole e ben riuscito esempio di Stile Liberty.
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Italian Liberty Style, or Floral Style, draws inspiration from French Art Nouveau. It can be seen in architecture, furniture and graphic design, in metalwork, ceramics and glass work, even in advertising.
The Palazzo Invernizzi (Via Cappuccini, 7) has become famous for its captive flamingos, but the real attraction is the fabulous Art Nouveau style in which it is built © dr
Rising to prominence at the end of the 19th century, it had its greatest flowering in the years preceding the First World War. The sinuous forms of plants characterise this visual language, giving pride of place to curvilinear expression. Liberty Style gets its name from Arthur Lazenby Liberty’s London stores, which featured exotic objects and prints inspired by natural forms that came to symbolise this new vogue.
France celebrated its Art Nouveau and Spain its Modernism; in Germany everyone was talking about Jugendstil and Austria feted Secession Stil. In Italy, Liberty Style made its most profound mark on architecture and interior design, especially in Milan, Turin and Palermo.
The Casa Tensi (Via Vivaio, 4) was built in Art Nouveau style by the architect Ernesto Pirovano. Known in the city of Milan for the lively floral decorations that adorned the wrought iron balconies © dr
There are a number of Liberty Style buildings in Milan, including the Central Station and the Monumental Cemetery. But the finest expression of it is the Palazzo Castiglioni from 1901.
The nearby area of Porta Venezia is crowded with Liberty Style structures, especially in via Malpighi, the location of the splendid Casa Galimberti, completed in 1905. Braided wrought iron winds over windows and balconies, and nearly the entire exterior is covered by multicoloured ceramic tiles.
The construction of the Galimberti house began in 1903 and was completed in 1905 to a design by the architect Giovani Battista Bossi. Part of the lot on which the building was constructed was part of the Società̀ Anonima degli Omnibus e Tramways, founded in 1861 to manage public transport in Milan. At the beginning of the 20th century, the land was sold and a new neighbourhood was built on the disused areas of the S.A.O. and more precisely behind the former Bagno di Diana © dr
The palazzo Casa Ferrario is considered one of the best examples of the Liberty style in Milan, and built in 1904. To be noticed are especially the cast iron balconies. It is located at a stone’s throw from the Duomo.
The Casa Ferrario (Via Spadari, 3) built between 1902 and 1904 by the architect Ernesto Pirovano (wrought iron work by Alessandro Mazzucotelli) © theworldartnouveau
At first glance, nature seems to be directing the architectural composition. But the regular placement of identical windows lined up on the two sides of the façade are rather conventional.
Just several meters away, the Casa Guazzoni forgoes colour in favour of plasticity. Cherubs, female heads and vine motifs cover the exterior, demonstrating both the versatility of the designer and the adaptability of the style to the material.
The Casa Guazzoni (Via Marcello Malpighi, 12) was built between 1904 and 1906 by the architect Giovanni Battista Bossi (wrought iron work by Alessandro Mazzucotelli) © theworldartnouveau
At number 2 in via Frisi, a sculpted structure boasts a façade of evident refinement. It used to be the famous 'Cinema Dumont'. The building was constructed starting in 1908 in the floral style then dominant in the city on a project by architects Ferdinando Tettamanzi and Giovanni Mainetti.
The Venezia Library (Via Paolo Frisi, 2) was one of the first cinemas in Milan. The façade, which has remained identical to the original, bore the inscription ‘Cinematografo’, later removed © dr
The colours of Casa Galimberti and the reliefs of Casa Guazzoni may be missing here, but the discrete designs that delicately decorate it are a wonderfully pleasing and elegant expression of Liberty Style.
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