Carla Plessi, la designer che crea per solidarietà

Carla Plessi. Photo and Copyright Max Zambelli

 

Donna, moglie, madre e designer... Carla Plessi è perfettamente a suo agio in ognuno di questi ruoli della sua identità. Attinge da ogni angolo della sua esperienza, navigando nei contorni ed evidenziando i contrasti di una vita ben vissuta. Porta la stessa cura e convinzione nei disegni che elabora, creando borse che esprimono la complessità del carattere non solo della loro creatrice ma di ogni donna moderna.

Compagna da più di trenta anni di Fabrizio Plessi - il padre della VideoArt e uno degli artisti più influenti dell'ultimo mezzo secolo - Carla Plessi comprende meglio di molti altri l'importanza della continuità dell'esperienza e della connessione sia ai nostri antenati che ai nostri contemporanei.

carla plessi 2Carla and Fabrizio Plessi. Photo and Copyright Max Zambelli

Il 25 aprile di quest'anno, 2021, in occasione della festa di San Marco, patrono di Venezia, ha scritto: "Pensando agli altri, aiutiamo noi stessi: la compassione è il motore di ogni nuova visione della vita sociale e comunitaria". In una recente intervista, ha affermato che "bisogna fare propria la tradizione, portarla nel proprio cuore e darle una forma distinta perché possa vivere". Per Carla Plessi, questi non sono semplici luoghi comuni. Sono una mentalità, una filosofia, un modo di vivere la vita e di fare arte.

#BackToLife project by Carla Plessi at McArthurGlen Noventa Di Piave Designer Outlet

Ma che sia ben chiaro: le borse che crea Carla sono prima di tutto arte. Brillantemente concepite, intensamente personali e accuratamente realizzate a mano, le borse della Plessi sono impregnate del suo genio genetico e del suo profondo senso di compassione e responsabilità per le nostre famiglie, i nostri vicini, il nostro pianeta.

 

Utilizzando materiali che spaziano da oggetti di uso quotidiano per la casa a tessuti pregiati - elementi in eccesso acquisiti da illustri case di moda - le borse di Carla Plessi sono state presenti in due Settimane della Moda di Venezia consecutive, quelle del 2018 e del 2019. A seguito di un anno difficile dovuto alla crisi del Covid-19, la stilista ha ideato e creato una linea di borse a beneficio della Casa Famiglia San Pio X di Venezia.

 

Ha portato con sé un piccolo team nel complesso del quartiere della Giudecca e ha insegnato alle donne che vi abitano - giovani madri in condizioni di vita difficili - questo mestiere artigianale. In soli tre brevi mesi, hanno prodotto 100 borse per questo progetto filantropico, chiamato #backtolife.

carla plessi 2One of Carla Plessi’s bag for the project #backtolife © Carla Plessi

Le borse sono state esposte e vendute - tutte allo stesso prezzo, "perché non si tratta di un acquisto ma di una donazione" - presso il prestigioso McArthurGlen Noventa di Piave Designer Outlet durante il mese di maggio 2021, con tutto il ricavato destinato all'istituzione fondata da Papa Pio X un secolo fa. Riflettendo la qualità del design e del lavoro, così come l'importanza dell'impegno sociale, ora le borse #backtolife sono in vendita presso lo shop del Teatro La Fenice, nuovo partner del progetto.

Abbiamo avuto l'enorme piacere di parlare con Carla Plessi.

Quali esperienze ha vissuto che l’hanno indotta a trasformare la sua passione per la moda in una carriera di designer?

“La moda per me è sempre stata una passione, un'esigenza quotidiana, quella della bellezza e dell'armonia. Ogni abito o accessorio deve essere in coerenza con noi stessi e questa è sempre stata una necessità per me, fin da bambina. Sono stata fortunata perché, come studentessa ho lavorato con una designer che si occupava di maglieria e quindi sono stata molto dentro al mondo della moda in gioventù. Poi come indossatrice ho lavorato a contatto con delle belle aziende. Naturalmente lavorare a fianco di mio marito, l’artista Fabrizio Plessi, con il quale collaboro da sempre, e le esperienze con i grandi brand del lusso sono stati sicuramente una grande scuola di creatività. La mia passione per le borse è arrivata quasi per caso, volendo dare un aiuto a delle persone in difficoltà. È stato un cammino molto affascinante, quello di rintracciare nella mia vita di tutti i giorni dei materiali che possono essermi utili per realizzare queste borse. Io parto sempre dal materiale, non parto mai dal design.”

carla plessi 2Carla Plessi selecting materials for her bags © Carla Plessi

Una particolarità delle sue borse è che sono fatte di tessuti re-utilizzati, materiali quotidiani e stoffe preziose. E’ stata una sua scelta sin dall’inizio?

“Mi è subito piaciuto poter dare nuova vita a dei materiali pregiati ma abbandonati perché un po’ fuori moda, come per esempio le pellicce. Un tema scottante, però esistono tante pellicce vecchie accantonate. Non uso mai nuove pelli. Però queste pellicce, questo sacrificio di questi animali che sono stati già immolati, mi piace poterli riutilizzare. Ho lavorato molto con i tessuti ungheresi. Dalla Transilvania compravo dei cuscini con cui ho fatto delle bellissime borse. A me piace tutto quello che è espressione del tempo, tutto quello che esprime una grande sapienza manuale. Non per niente sono fatte tutte a mano le mie borse, ecco perché si coniuga un aspetto antico con un aspetto contemporaneo, il recupero di un elemento che era del passato, di grande fattura con la fattura di oggi che è appunto una grande manualità.”

Da quali designer provengono i suoi tessuti di lusso?

“Nel caso dei ricami della Transilvania, io ero in viaggio in Ungheria e quindi sono andata alla ricerca dagli antiquari di ricami antichi. Per quanto riguarda i tessuti preziosi che normalmente uso, sento che il mio DNA di veneziana sia molto importante e avendo a Venezia delle grandissime tessiture, espressione di un passato glorioso e di un futuro altrettanto glorioso, mi piace avvicinarmi a queste aziende che sono del territorio. Mi piace dire che sono delle borse ‘a chilometro zero’ perché vengono fatte a Venezia, vengono usati tessuti veneziani, e vengono vendute a Venezia. Questo rimanere così locale in un mondo così globalizzato dà anche una cifra stilistica più unica rispetto ad altre realtà.”

Lei è una donna elegante e di grande fascino con, nelle sue parole, ‘un pizzico di rock’. Come si esprime questa dualità nelle sue borse?

“E’ sempre una lotta, la ricerca dell'eterna gioventù. Non mi arrendo all’idea di dover invecchiare, ma non perché mi facciano paura le rughe. Mi farebbe paura non capire più il mondo che mi circonda. Quel pizzico di rock che metto nelle mie borse si traduce nell'usare le frange più che le borchie, o delle catene in maglia di ottone e le borchie di ottone che vengono ripetute in tutte le mie borse. Questo aspetto rock che è sommesso – perché il tessuto è molto più forte, o il pellame è molto più forte, o le piume sono molto più forti – mi piace pensare che contenga un elemento di rottura, la rottura dell'equilibrio attraverso qualcosa che appartiene al mondo del rock.”

carla plessi 2Carla Plessi. Photo by Roberto Rosa © Carla Plessi

L’ultima Venice Fashion Week era all’insegna della moda sostenibile e dell’alto artigianato. Voleva evidenziare dei designer che ‘esprimono in modi diversi la ricerca di materiali innovativi’ e ‘raccontare una creatività trasversale’. Come ha vissuto questa esperienza unica?

“Partecipare alla Venice Fashion Week per me è sempre un grande onore. E’ stato anche un grande trampolino di lancio. Mi piace interagire anche con i social, uso molto Instagram. Però indubbiamente esiste una realtà locale ed è anche molto bello che questa realtà locale venga sottolineata. E’ bello che ci siano manifestazioni come la Venice Fashion Week portata avanti da due grandi appassionati, Laura Scarpe e Lorenzo Cinotti, che fanno di questo modulo una grande forza nella città. E’ anche molto democratico, aperto a tutti, quindi tutti possono partecipare a venire, a vedere che cosa c'è di bello, che cosa c'è di nuovo in città. Mi dà anche la possibilità di conoscere altre persone che come me credono nell’artigianalità delle cose fatte a mano, nei pezzi unici frutto di un lavoro lento. Questo non significa che debba essere per forza declinato nelle stagioni, come ci impone la moda. Quando è pronto, è pronto; quando hai fatto, è fatto. Questa sartorialità di quello che viene prodotto è molto importante.”

A maggio 2021 il progetto #backtolife è stato presente al McArthurGlen Designer Outlet di Noventa di Piave, un evento di beneficenza al favore della Casa Famiglia, l’istituzione creata 100 anni fa da Papa Pio X per aiutare le ragazze madri ad inserirsi nel mondo del lavoro. Infatti, lei ha passato dei mesi accanto a queste giovani donne alla Casa della Giudecca per produrre le 100 borse. Cosa hanno imparato da lei e cosa le hanno insegnato?

“Vorrei partire dal fatto che io ho imparato tantissimo da queste donne. Ho imparato a non aver paura di sguardi dolorosi, e ho imparato a non aver paura di presentare dei progetti di vita, di cui loro hanno fondamentalmente bisogno. Quando hai a che fare con delle donne così, che hanno sofferto così tanto, che sono sopravvissute a esperienze di vita devastanti, hai sempre paura che tutto sia troppo superficiale. Ma loro hanno bisogno di progetti superficiali perché hanno bisogno che la vita sorrida ancora. Quindi non bisogna aver paura di essere un po’ briose. Quello che invece loro hanno imparato da me è che loro si possono ritagliare un po' di bellezza nella loro vita. Sono persone a cui la bellezza viene sempre negata. Hanno bisogno di frivolezza nella loro esistenza come ne abbiamo bisogno noi: mangiare bene, poter usare una bella borsa o fare una risata con un'amica. Anche questo è essere frivoli ed è necessario.”

carla plessi 2 Carla Plessi presenting one of the bags she created for the #backtolife project © Carla Plessi

Che cos’è il lusso per lei e quale ruolo ha nella vita odierna?

“Si parla molto di lusso, e se ne parla come se fosse un concetto legato alla ricchezza economica. Probabilmente lo è anche, perché a volte l'accesso al lusso passa attraverso una capacità di acquisizione economica. Ma non credo che sia veramente questo il lusso. Credo che questo momento storico da cui stiamo uscendo – che spero di poter definire come post-pandemia – ci ha già fatto capire cos'è il lusso. Il lusso è il tempo. Mio marito aveva fatto un lavoro per Louis Vuitton nel 2008 che si chiamava Il lusso è lento, e non posso far altro che ribadire che questo concetto è assolutamente giusto in questa epoca storica. Mi viene anche da dire che il lusso è l'armonia. E’ lo stare bene con sé stessi. Il lusso è anche la ricerca di un modo di comunicare diretto, ricco, che parla all'anima. Per me, questi sono i privilegi del lusso.”

Lei e suo marito vivete a Venezia ma avete trascorso periodi importanti anche a Milano. Da veneziana adottiva, cosa apprezza della capitale meneghina?

“Sicuramente Milano è l'emblema della laboriosità, Milano è l'emblema della modernità, Milano è l'emblema della capacità di realizzare i propri pensieri. Trovo molto bello associare a Milano quest'idea della capacità realizzativa. Altrimenti non sarebbe la capitale degli imprenditori. A me non piace definirla capitale economica ma vorrei definirla la capitale della realizzazione dei sogni.”

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Woman, wife, mother and designer… Carla Plessi is perfectly at ease in each of these roles. She draws from every corner of her experience, navigating the contours and highlighting the contrasts of a life well lived. She brings the same care and conviction to her designs, creating purses that express the complexity of character not only of their creator but of every modern woman.

Constant companion of more than 30 years of Fabrizio Plessi – the father of VideoArt and one of the most influential artists of the past half-century – Carla Plessi understands better than most the importance of the continuity of experience and connection to both our ancestors and to our contemporaries.

On April 25 of this year, 2021, on the occasion of the Feast of Saint Mark, the patron saint of Venice, she wrote, “Thinking of others, we help ourselves: compassion is the engine of any new vision of social and community life.” In a recent interview, she stated that, “You’ve got to make tradition your own, take it into your heart and give it a distinct form so that it can live on.”

 

For Carla Plessi, these are not simple platitudes. They are a mindset, a philosophy, a way of living life and making art. And let there be no mistake: the bags she creates are art.

 

Brilliantly conceived, intensely personal, and carefully hand-crafted, Plessi’s purses are imbedded with her genetic genius and imbued with her profound sense of compassion and responsibility for our families, our neighbours, our planet.

carla plessi 2 Some of Carla Plessi’s bag © Carla Plessi

Using materials that range from everyday household objects to fine fabrics – excess elements acquired from distinguished fashion houses – Carla Plessi purses have been featured in 2 consecutive Venice Fashion Weeks, those of 2018 and 2019. Following a difficult year of the Covid-19 crisis, the designer conceived and created a line of bags to benefit the Casa Famiglia Saint Pius X of Venice. She brought a small team with her to the complex in the Giudecca neighbourhood and taught the women there – young mothers in difficult circumstances – this artisanal craft. In 3 short months, they produced 100 bags for this philanthropic project, called #backtolife. The bags were displayed and sold – all for the same price, “because it’s not a purchase but rather a donation” – at the prestigious McArthurGlen Noventa di Piave Designer Outlet during the month of May 2021, with all proceeds going to the institution founded by Pope Pius X a century ago.

carla plessi 2Carla Plessi. Photo and Copyright Max Zambelli

Reflecting the quality of design and handiwork, as well as the importance of the social engagement, the bags of the #backtolife collection are now for sale in the shop at the La Fenice Theatre, new partners in the project.

We had the distinct honour and enormous pleasure of speaking with Carla Plessi.

What led you to transform your passion for fashion into a career as a designer?

“Fashion has always been a passion, a daily need for beauty and harmony. I was lucky to have worked, when I was a student, with a designer, so I was immersed in the world of fashion while still young. As a model I worked in close contact with wonderful companies. Naturally, working for such a long time alongside my husband, the artist Fabrizio Plessi, has taught me a lot about creativity. Weaving fabrics and materials from my everyday life to create these bags has been a fascinating journey. I always start with the materials, never the design.”

A unique feature of your bags is that they are made of reused fabrics, from common daily materials to high-end fabrics.

“I enjoy giving new life to precious materials that have been discarded, like furs. I never use new furs, simply reusing ones from animals that have already made the sacrifice. I’ve used a lot of Hungarian fabrics. In Transylvania I bought cushions that I used to make beautiful bags. I like things that are an expression of time, that reflect great handiwork. It’s no coincidence that all of my bags are made by hand, recuperating elements of the past to create eminently contemporary looks.”

From which designers to you procure your luxury fabrics?

“During a trip to Hungary, I travelled around a bit and found wonderful embroidery in Transylvania. As for the high-end fabrics I usually use, I feel that my Venetian DNA is very important. Since Venice’s glorious past is full of so many truly great weavers, I love working with companies from this area. I like being able to say that these bags are ‘zero kilometre’, as they are all made in Venice of Venetian fabrics and are sold in Venice. Staying so local in such a globalised world gives them a unique stylistic mark.”

carla plessi 2One of Carla Plessi’s bag for the project #backtolife © Carla Plessi

You are an elegant and fascinating woman with, in your words, ‘a little pinch of rock’. How is this duality expressed in your bags?

“I cannot accept having to age, but not because I’m worried about wrinkles. I worry about no longer being able to understand the world around me. The little pinch of rock that I include is seen in the fringes, or the brass chains and studs that I use for all my bags. Although this rock aspect is somewhat subdued, I like to think that it contains an element of disrupting the equilibrium.”

The last Venice Fashion Week featured sustainable fashion and high artisanship. They wanted to highlight designers who ‘in various ways express the search for innovative materials’ and ‘to recount transversal creativity’. How did you experience this unique moment?

“Participating in the Venice Fashion Week is always a great honour. I enjoy interacting on social networks and use Instagram quite a lot, but it’s wonderful that there are also local events like Venice Fashion Week. It’s open to all, so everyone can come and participate. It also allows me to meet new people who, like me, believe in the value of artisanship and handmade things, in unique pieces that are the fruit of long labour. This doesn’t necessarily mean that it all needs to be defined by season, as fashion imposes. It’s ready when it’s ready; you’re done when you’re done. This tailorship is so very important.”

In May 2021 the project #backtolife was presented at the McArthurGlen Designer Outlet in Noventa di Piave. It was a benefit event for an institution established 100 years ago by Pope Pius X to help young single mothers find work. You spent a few months alongside these young women in the House in the Giudecca zone to produce 100 bags. What did they learn from you, and what did they teach you?

“I learnt not to be afraid of eyes full of pain and I learnt not to be afraid to propose projects for new paths in life, which they so sorely need. When spending time with women who have suffered so much, you’re always worried that everything is too superficial. But they need superficial things. There’s no need to fear being a little playful. What they learnt from me is that they can have a little beauty in their lives. These are people who have always been denied beauty. They need to have frivolous things in their lives, just as we all do: to eat well, to be able to carry a lovely bag or have a laugh with a friend. This, too, is frivolous, and it’s necessary.”

carla plessi 2Each bag is handmade in Italy

What is luxury to you and what role does it play in your day-to-day life?

“People talk a lot about luxury as though it were tied to economic wealth. I don’t believe, though, that this is real luxury. I believe that the historic moment that we are just now emerging from – I hope I can call it post-pandemic – has led us to understand what real luxury is. Luxury is time. My husband created a piece for Louis Vuitton in 2008 called Luxury is Slow, and I can but reiterate just how right this is for this historic epoque. Luxury is also harmony. And being comfortable in your own skin. Luxury is also the quest for communication that is direct, rich, and speaks to the soul. For me, these are the privileges of luxury.”

carla plessi 2Some of Carla Plessi’s bag © Carla Plessi

You and your husband live in Venice but have spent quite a lot of time in Milan as well. What do you most appreciate about Milan?

“Milan is the epitome of hard work, of modernity, of the ability to bring thoughts and ideas to fruition. Rather than calling it the economic capital, I prefer defining Milan as the capital of making dreams come true.”

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