Fabrizio Plessi in Venice. Photo by Alessandro Garofalo for Dior © Fabrizio Plessi
Con le sue spettacolari creazioni, tra cascate d'acqua ed irreali effetti di luce, Fabrizio Plessi riesce a fondere fantasia e realtà in incredibili mostre, vere e proprie opere d'arte.
Là dove, fino a qualche anno fa, esisteva un rigido posto di frontiera tra Austria e Italia, ora sorge un museo dedicato all'opera di Fabrizio Plessi, di cui l'artista stesso ha curato sia l'allestimento che il percorso espositivo. Questo a dimostrazione che l'arte, quella vera e autentica, può abbattere qualsiasi steccato, eliminare differenze e confini.
The Plessi-Museum, Brennero (Tirolo meridionale), Italy © Fabrizio Plessi
QualityMilan ha incontrato Fabrizio Plessi per un'affascinante intervista.
Nell'opera di Fabrizio Plessi il rapporto esistente tra un artista e l'acqua è sorprendentemente magico. Attraverso installazioni, video, mostre e spettacolari performance, Plessi indaga il tema dell'acqua, simbolo di vita e di morte, di purificazione e di distruzione con insistente rigore e straordinaria fantasia.
Fabrizio Plessi discusses his installation, L’Età dell’Oro, which illuminates the façade of the Museo Correr in Venice until November 15, 2020. Supported by Dior, this striking work depicts a perpetual cascade of molten gold, which not only finds a mirror in the gilt mosaics of Basilica di San Marco opposite but also acts as a more symbolic light in the darkness of our times © Dior
Attraverso le sue videoinstallazioni l'acqua acquista movimento e vita, diventa protagonista. Che cosa rappresenta nella sua arte?
“Con gli anni, il mio lavoro è stato quello di far convivere come vasi comunicanti gli elementi opachi e poveri del “naturale” con quelli attesi e cangianti dell'”artificiale”. L'acqua e il video vivono di segrete e profonde complicità e hanno creato la vera grammatica del mio linguaggio.”
‘La Ruota della Vita’, Expo 2015 (Padiglione Belarus), Milano - ‘Il Segreto del tempo’, Terme di Caracalla, Rome 2019
E per confermare che l'acqua è parte importante della sua vena creativa, Plessi ha curato qualche anno fa una suggestiva installazione a Polignano a Mare, nel Museo dedicato a Pino Pascali, l'artista pugliese scomparso prematuramente nel 1968 a soli 33 anni.
“L'acqua e il video – dice Plessi – costituiscono un binomio perfetto: sono entrambi instabili, fluidi ed emanano un luce azzurra.”
Ad accogliere il visitatore nei grandi spazi in penombra che accolgono spesso le sue opere, c'è il rumore assordante delle spumeggianti cascate di acqua illuminate da monitor che diffondono luce azzurra, a simboleggiare lo scorrere tumultuoso della nostra esistenza e della sua imprevedibile mutevolezza. I materiali poveri utilizzati, come il ferro, il legno, la paglia, la pietra, divengono strumento efficace per dare corpo a riflessioni sul senso della vita umana, tra abbandoni poetici e suggestioni emozionali.
Plessi ha una carriera costellata da importanti esposizioni nei musei più prestigiosi del mondo, in molti dei quali figurano in permanenza sue videoinstallazioni. Ricordiamo 'L'anima della pietra' al The Pushkin State Museum of Fine Arts di Mosca, 'Plessi's Splash' all'Opéra Gallery di Parigi, 'Energy2', al Teatro di Firenze, Tuscany Hall, 'Splash', al Zentrum fur Kunst und Wissenschaft di Mainz, 'Archeologia del futuro' all'Ambasciata d'Italia a Washington DC, Usa.
‘Plessi's Splash’, at Opera Gallery in Paris, 2019 © Fabrizio Plessi
Nel 1974 lei ha scelto di esprimere la sua arte attraverso il video, un mezzo che soltanto allora cominciava ad avere rilievo nella comunicazione. Come ha avuto quella intuizione?
“Fin dagli inizi degli anni Settanta, intuendo il vertiginoso decollo che avrebbero avuto in seguito le tecnologie, ho utilizzato la televisione non come un comune elettrodomestico da cucina, ma come uno straordinario mezzo che avrebbe potuto modificare ed aprire nell'arte scenari epocali inaspettati. Puro intuito ho avuto.”
Installazione ‘Sea Force One, 12 coni di acciaio, 12 monitor’, 2008 © Fabrizio Plessi
Ha parlato dell'importanza del disegno nel suo lavoro. Vuole dire che preferisce l'aspetto preliminare, creativo, a quello esecutivo della realizzazione dell'opera?
“Io disegno, disegno, disegno sempre. Disegnare a Venezia è molto diverso dal disegnare a Roma, a Berlino o a New York. E' il luogo stesso che altera il tragitto strumentale. L'acqua di Venezia si insinua in ogni anfratto, anche il più segreto. Questo tremolio luminoso, entrando dalle grandi vetrate del mio studio, rende il mio disegno più morbido, più fluido, più evanescente. Io stesso, col tempo, vivendo a Venezia, che non è una città ma uno stato d'animo, son diventato più fluido.”
Disegno ‘TuttoTavolo’, Galerie Pièce Unique, Paris 2015-2016 © Fabrizio Plessi
Una menzione particolare merita la videoinstallazione che Fabrizio Plessi ha ideato per i sotterranei delle Terme di Caracalla a Roma, nel 2019. Sotto il calidarium, cuore pulsante del sistema delle famose terme romane, Plessi ha installato le sue immagini evanescenti in cui l'acqua e il fuoco sono protagonisti di uno spettacolo di grande impatto emotivo. Tecnologia e arte fuse mirabilmente per ridare vita all'universo fluido delle mitiche Terme dell'antica Roma.
‘Il segreto del tempo’, Terme di Caracalla, Rome 2019, interview of Fabrizio Plessi © Rai Cultura
‘L'età dell'oro’, sponsorizzata da Dior, è invece una spettacolare installazione che Plessi, nato a Reggio Emilia, ma residente a Venezia da oltre sessanta anni, ha ideato e messo in opera nel fantastico scenario di Piazza San Marco a gennaio 2021.
“Il mio è un oro incorruttibile e soprattutto è liquido, legato a Venezia, città dell'acqua", ha dichiarato l'artista.
Sulla facciata occidentale della famosa piazza, ben quindici finestre alte 4,5 metri ognuna emanano oro, un oro liquido che in realtà non esiste, è solo l'incredibile frutto del talento e della tecnica di questo straordinario artista che ha anche creato lo spettacolare 'Albero Digitale' installato in Piazza San Marco a Venezia per il Capodanno 2021.
‘L’Eta dell’Oro’, Piazza San Marco, Venice, 2021 © Fabrizio Plessi
Una domanda che non le hanno mai fatto e che avrebbe voluto le venisse fatta.
“La domanda è: “All'inizio, negli anni Settanta, quanto è stato duro in Italia credere nelle nuove tecnologie?” Ed io avrei risposto che metaforicamente era come voler installare e diffondere frigoriferi in un paese privo di elettricità.”
Che cosa è la qualità secondo lei?
“Restare sempre e comunque fedeli al proprio linguaggio e alla propria identità. Sono un navigatore solitario che ogni giorno naviga in questo mare dell'arte, che è sempre in tempesta. Però sono sempre attaccato al mio timone e seguo la mia rotta sapendo esattamente dove andare ad approdare.”
Fabrizio Plessi in front of his video installation 'Il Lusso è Lento', 2015 © Louis Vuitton
Lei ha detto di Milano: “La amo perché non ha una sola identità, ma molteplici che vi convivono”. Può dirci di più?
“Ho trascorso a Milano dieci anni della mia vita e sono sempre stato attratto dalla 'grigia fisicità nascosta' di questa città. Il fascino di Milano va trovato, mai cercato.”
Quale sarebbe la videoinstallazione dei suoi sogni per Milano?
“Sto preparando una mia grande opera per Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi, con una gigantesca installazione con tutti gli oceani del mondo che si trasformano in oro, perché l'acqua è la ricchezza futura del nostro pianeta. Spero sinceramente che questa mia opera possa illuminare Milano e portare quella luce culturale di cui tutti noi, oggi, abbiamo bisogno.”
Fabrizio Plessi for Louis Vuitton, ‘Il Lusso è Lento’, 2015 © Louis Vuitton
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L’arte Povera and hight tech with Fabrizio Plessi. With his spectacular creations, from cascading water to surreal lighting effects, Fabrizio Plessi blends fantasy and reality.
Video installation for Alberta Ferretti "Spring summer Milano 2020" fashion show © Fabrizio Plessi
Where once there was only a bleak border building between Austria and Italy, there is now a museum dedicated to the work of Fabrizio Plessi.
QualityMilan met Fabrizio Plessi for a fascinating interview.
Through installations, videos, exhibits, and spectacular performances, Plessi explores the theme of water, the very symbol of life and death, of purification and destruction.
In your video installations, water plays the starring role, taking on movement and life.”
“Over the years, my work has been to bring the opaque elements of the ‘natural’ to live alongside the iridescent ones of the ‘artificial’. Water and video live together in deeply hidden complicity and together have created the grammar of my expression.”
Video installation at the Ca'Pesaro International Gallery of Modern Art, Venice 2021© Fabrizio Plessi
As evidence of the centrality of water to his work, a few years ago Plessi curated two installations on the Adriatic coast.
“Water and video,” Plessi tells us, “constitute a perfect binomen. They are both unstable, fluid and emanate a blue light.”
Visitors of Plessi’s work frequently enter large dimly-lit spaces, greeted by the sound of cascading water illuminated by monitors that cast their bluish glow, symbolising the tumultuous tenor and unforeseeable meanderings of our existence. Plessi uses poor materials like iron, wood, straw and stone, giving form to a reflection on the meaning of human life in poetic flight and emotional suggestion.
Video installation 'Energy', Florence Theatre, Tuscany, 2020 © Fabrizio Plessi. Video installation 'Foresta Blu', Milan, Lulm, University, 2015 © Fabrizio Plessi
Plessi’s work has been exhibited in some of the world’s most prestigious museums. A few examples: 'The Stone Soul' at the Pushkin State Museum of Fine Arts in Moscow, 'Plessi’s Splash' at Paris’ Opéra Gallery, 'Energy2' in the Tuscany Hall of the Theatre in Florence, “Splash” at the Centre for Art and Science in Mainz, “Archaeology of the Future” at the Italian Embassy in Washington, DC.
You started making video art in 1974, when the medium was only just beginning to spread. What inspired this intuition of yours?
“I realised that television was not like some common kitchen appliance, but was rather an extraordinary medium capable of radically changing the art world. It was pure intuition.”
‘L'Anima della Pietra’, Pushkin State Museum of Fine Arts, Moscow, 2018 © Fabrizio Plessi
You have spoken of the importance of design in your work. Do you prefer the preliminary creative aspect to the productive one?
“Designing in Venice is very different to designing in Rome, Berlin, or New York. It is the place itself that alters the instrument’s journey. The water of Venice infiltrates every crack and crevice. This luminous flickering, as it penetrates the large windows of my studio, renders my design softer, more fluid, more evanescent. I myself, living in Venice – which is not a city but a state of mind – have become more fluid.”
Design and video installation of the ‘Albero Digitale’ in St Mark's Square, Venice, 2020 © Fabrizio Plessi
Of particular note is the installation that Fabrizio Plessi designed for the underground area at Rome’s Baths of Caracalla in 2019. Beneath the ancient caldarium, Plessi installed evanescent images of water and fire that are magnificently moving.
‘Il Segretto del Tempo’, Terme di Caracala, Rome, 2019 © Fabrizio Plessi
Sponsored by Dior, Plessi designed “The Golden Age”, installed in the marvellous setting of Saint Mark’s Square in January 2021.
“My gold is incorruptible and, in Venice, the city of water, it is liquid.”
On the western façade of the famous piazza, a golden glow emanates from 15 windows, relying on the same touch for technology that Plessis demonstrated in the creation of the 'Digital Tree' installed in the same square for New Year’s Eve 2021.
Tell us one question you’ve never been asked that you’ve always wanted to answer.
“’How difficult was it to believe in the new technologies in Italy in the 1970s when you got your start?’ It was like wanting to distribute refrigerators in a country with no electricity.”
'Liquid Life', video installation (digital water flow, 1000 drawings on the theme of water, screens inserted inside tables), Ca' D'Oro , Venice, 2015 © Fabrizio Plessi
What does quality mean to you?
“Always staying true to your own expression and identity. I am a solitary sailor, daily navigating the sea of art, which is always stormy. But I stay at the helm and I follow my own path, always knowing exactly where I'm going.”
You have said of Milan: “I love it because it doesn’t have one solitary identity but rather many that live together.”
“I spent 10 years of my life in Milan and I have always been attracted to the ‘hidden grey physicality’ of this city. The fascination of Milan must be found, never sought.”
What would be the video installation of your dreams for Milan? And might you give the readers of QualityMilan a little hint about your next project?
“I’m preparing a large work for the Royal Palace called ‘The Golden Age’, with a gigantic installation in which all the oceans of the world are transformed into gold. I sincerely hope that my work will illuminate Milan and bring the cultural light that we all need.”
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