© Tiziana Etoschi
Questa Wedding Planner figlia di Milano mette la sua lungimiranza, la sua esperienza imprenditoriale e il suo enorme cuore al servizio di una comunità LGBTQ+ che sta ancora spiegando le sue ali color arcobaleno verso l'uguaglianza.
Dopo aver lavorato per anni a Milano nella pianificazione e organizzazione di eventi nel mondo aziendale con alcuni dei nomi più prestigiosi del business, Tiziana Etoschi ha intrapreso un nuovo percorso professionale, che le avrebbe permesso di connettersi più personalmente con i suoi clienti.
Con lo spirito imprenditoriale nutrito e sviluppato a Milano, Etoschi ha intravisto un bisogno e si è proposto di soddisfarlo.
© Tiziana Etoschi
Mentre la via del matrimonio è ancora preclusa alla comunità LGBTQ+ in Italia, le unioni civili per le coppie dello stesso sesso sono state introdotte nel 2016. Ci sono importanti differenze legali tra un matrimonio e un'unione civile, ma "matrimonio" è generalmente la parola che i partner di ogni tipo usano per le loro cerimonie.
Le coppie queer si sposano più frequentemente e a un'età più giovane che mai, e le famiglie sono sempre più solidali e desiderose di partecipare. Questo stato di cose riporta in evidenza la tradizione, ma solo come una serie di opzioni tra molte, molte altre.
Ha anche presentato alcune sfide interessanti e inaspettate. Gestire una coppia di genitori della sposa può essere un compito arduo. Immaginate di gestire due coppie! E i genitori degli sposi gay possono essere ancora più impegnativi.
Per molti partner del Pride, è importante coordinare l'abbigliamento, e lo shopping di abiti e/o completi viene fatto insieme. Divertente, vero? A meno che il commesso non sia chiaramente a disagio a lavorare con una coppia dello stesso sesso, o peggio, si rifiuti di farlo. Il rischio è lo stesso per ogni aspetto del processo di preparazione, dall'organizzazione del luogo del ricevimento , al trasporto, al catering e persino alla torta nuziale.
© Tiziana Etoschi
Trovare un DJ per il ricevimento non dovrebbe essere un problema, giusto? Immaginatevi questo: "Ok, ora è il momento del primo ballo! Date tutti il benvenuto alla sposa e a suo padre in pista!" Ma quale sposa? E forse nessuno dei due padri della sposa è presente. Con così tante cose da gestire, nessuno dei due sposi ha pensato di discuterne prima con il DJ. Oppure questo: "Signore e signori, prendete posto sulla pista da ballo!” Ma una percentuale considerevole dei vostri ospiti non si identifica in nessuno dei due. Questo è quantomeno imbarazzante, ed è potenzialmente offensivo, esclusivo, divisivo.
Queste sono le cose che Tiziana Etoschi pensa, prepara e cura. È pronta per ciò che non potreste nemmeno immaginare. Conosce i venditori, i fornitori e gli offerenti. Ha le conversazioni necessarie, anche quelle difficili, in modo che voi non dobbiate farlo. Le cerimonie dello stesso sesso stanno ancora esplorando un territorio finora inesplorato. Un Wedding Planner esperto e competente che conosca il territorio è sempre un vantaggio, ma per le persone LGBTQ+, persone come Tiziana Etoschi sono indispensabili.
"La felicità non ha genere", insiste la Etoschi. "Il mio sogno è realizzare il vostro".
Davanti a un bicchiere di prosecco frizzante in un assolato pomeriggio di ottobre, abbiamo chiacchierato con Tiziana Etoschi su come gestisce la magia.
© Tiziana Etoschi
Quando e come ha iniziato a fare la wedding planner? Quali sono gli ‘skills’ che ha sviluppato nel suo percorso professionale che sono molto utili nel suo lavoro di Wedding Planner?
“Ho iniziato a fare il lavoro di wedding planner quando mi fu chiesto da una coppia carinissima di organizzare per loro il matrimonio. Avevo già lavorato nel mondo del design, avevo studiato e lavorato anche per la pianificazione sia degli eventi business che degli eventi matrimoni, quindi avevo una preparazione alle spalle. Nel momento in cui mi è stato chiesto di fare questo matrimonio, sono stata molto contenta innanzitutto, ho accettato, e mi sono estremamente divertita. Ho trovato lavorare con questa coppia una delle cose più appassionanti che avessi fatto nell'ultimo periodo. Questa è stata la mia partenza, e da lì non mi sono più fermata.”
“Per quanto riguarda le skills, la mia esperienza nel mondo del design mi ha permesso innanzitutto di affinare tutte quelle qualità estetiche che sono fondamentali nell'organizzazione di un matrimonio.”
“L’organizzazione degli eventi business invece è stata per me una delle fodamenta per la pianificazione, gestire gli aspetti organizzativi, saper costruire un budget – che è fondamentale per il cliente – saper organizzare le tempistiche dell'evento precise e chiare, organizzare tutta l'accomodation degli ospiti e gestire lo stress, che è più una ‘soft skill’ ma fondamentale… queste skills sono diventate per me ciò che mi ha fatto fare la differenza nel mio lavoro.”
“Ci sono altre ‘soft skills’ che sono fondamentali per un wedding planner. La capacità di ascoltare il cliente con tanta attenzione, la gentilezza e l’educazione, che sono due qualità che non possono mancare mai se si vuole fare un lavoro del genere, perché si entra nell'intimo della coppia, si parla, si devono sviscerare tante cose. Quindi queste sono anche le qualità che cerco nelle persone che lavorano con me.”
Cosa le ha spinta ad intraprendere questa avventura, non solo di includere le coppie LGBTQ+ nei sui servizi, ma di dedicarsi principalmente a loro?
“Ho deciso di iniziare a lavorare anche per gli eventi privati, per matrimoni, perché il rapporto che si crea con il cliente è un rapporto totalmente diverso dall'evento aziendale. C'è uno scambio profondo, c'è una sensazione del dare al cliente molto più amplificata rispetto all'evento aziendale e il fatto anche di contribuire alla felicità di due persone in uno dei momenti più importanti della loro vita, per me è una grande gratitudine, un grande senso di soddisfazione. Il motivo per cui ho scelto di dedicarmi principalmente alle coppie LGBTQ+ e alla comunità è stato perché ho vissuto sulla mia pelle delle emozioni molto profonde ogni volta che mi è capitato di organizzare il matrimonio di una coppia omosessuale.”
“Ma anche per un altro motivo: sono mamma di tre ragazzini giovani, e ho sempre pensato che nel momento in cui dovessero un domani dirmi che vivono la loro omosessualità, che è la loro strada naturale, spontanea, io voglio poter contribuire per far sì che ci sia un’apertura, un’inclusione, perché anche le famiglie possano in qualche maniera aprirsi a questo mondo.”
“Un'altra motivazione è stata perché quando guardo negli occhi mio marito, che è la persona che amo di più al mondo, mi sono sempre chiesta perché, se io fossi una persona omosessuale, non potrei vivere con la stessa libertà l'amore che provo per mio marito? Siamo una coppia etero ma qual è la differenza? Cerco in qualche maniera di essere una piccola promotrice della libertà dell'eguaglianza e comunicare che l'amore è veramente solo uno, non solo perché lo diciamo ma perché lo è.”
Quali erano le sfide particolari che si aspettava incontrare?
“Le difficoltà che mi aspettavo di incontrare erano più che altro di un punto di vista sociale. Immaginavo all'inizio che la mia scelta potesse creare difficoltà a livello professionale, però questo non è bastato a fermarmi e sono andata avanti nella direzione che avevo scelto, perché è una direzione in cui credo fortemente. Ci tengo a dirlo, non è una direzione scelta solo per business. Purtroppo, nell'ultimo periodo, ho visto molti iniziare a prendere una direzione nei confronti della comunità LGBTQ+ più per business che per reale sensibilità. Però devo dire la questa difficoltà che avevo messo in conto, non l'ho riscontrata. Mi sono accorta che quando fai una cosa credendoci e con passione, anche come la comunichi, in qualche maniera arriva in modo sincero e questo a chiunque, sia alle persone omosessuali che alle persone eterosessuali. Posso dire di avere al momento un percorso molto bello, molto di normalità, che è quello che speravo accadesse nell'intraprendere dichiaratamente un percorso con una clientela di nicchia. Perché per me questa è una nicchia, una nicchia molto elitaria, a prescindere da tutto perché ci tengo alla mia nicchia, ai miei clienti, proprio per la passione che metto nel lavorare con loro. Quello che temevo non si è realizzato, quindi sono molto soddisfatta di come la società stia rispondendo a questo messaggio che sto cercando di dare.”
© Tiziana Etoschi
Collabora esclusivamente con venditori Gay Friendly. Però essere un’azienda Gay Friendly non vuole dire per forza Gay Consapevole! Cosa fa per sviluppare la sensibilità e la consapevolezza degli operatori del Wedding sulle questione dell’identità di genere, dei pronomi preferiti, etc.?
“Quando lavoro con i fornitori che collaborano all'organizzazione dell'evento, cerco sempre di assicurarmi che siano gay friendly, che ogni anello della loro filiera sia in linea. Non è sufficiente che il titolare dell'azienda sia una persona aperta alla comunità; è fondamentale, e io mi accerto, che anche l'ultimo anello della catena sia collaborativo, sia aperto alla comunità. Quando si organizza un evento, possiamo avere dei clienti che sono più aperti e quindi potrebbero non fare caso, ma possono esserci dei clienti che sono molto sensibili a determinati atteggiamenti. Quindi il mio compito è quello di tutelare il mio cliente a 360 °. Solitamente quando ci si avvicina all'evento, se possibile cerco di organizzare un ‘briefing’ con tutto lo staff in maniera da accertarmi, da verificare, che siano chiare tutte le regole che dovranno essere seguite, e cerco di fare nel mio piccolo un po' di educazione. Spesse volte si pensa di essere aperti alla comunità solo perché nella mente ci si è fatti questa idea, ma quando poi si è operativi le persone sotto stress possono reagire in maniera differente.”
“Per quanto riguarda i generi, si parte proprio dai documenti che il fornitore fa firmare al cliente. Per me è sempre fondamentale che ogni fornitore abbia anche un contatto diretto con i miei clienti, per un discorso di trasparenza, quindi togliere questo sposo/sposa, lei/lui e insegnargli che bisogna cominciare a ragionare in maniera diversa. Si deve cominciare a rendersi conto che ci vuole una sensibilità un po’ diversa, per un discorso di apertura e di inclusione.”
Lei ha la sua base a Roma ma organizza delle ceremonie per coppie in tutta l’Italia. Quali sono i benefici di una ceremonia a Milano per le coppie LGBTQ+?
“Milano è una città stupenda che offre tantissime opportunità, ma anche tutta la zone circostante. Spesse volte le coppie milanesi amano uscire dalla città, per il piacere di far vivere un'esperienza ai propri invitati. Scelgono di organizzare dei piccoli soggiorni di 2 o 3 giorni in zone limitrofe o sui laghi di Como o di Garda, dove si può godere della bellezza del territorio. Si può anche gustare i prodotti del territorio, perché i milanesi sono molto amanti del gusto e della raffinatezza. Questo fa vivere il matrimonio come un momento davvero memorabile, caratteristica, e il ricordo che viene lasciato negli ospiti è profondo. Poi capita che mi chiamino anche gli invitati per dirmi quanto si sono trovati bene e quanto abbiano vissuto una bella esperienza. Io dico sempre a tutti: i protagonisti di un matrimonio quasi quasi non sono gli sposi ma sono gli invitati, perché sono loro che permetteranno di avere una bella festa oppure no. Farli stare bene è sicuramente una carta vincite.”
Lavora anche con tante coppie che vengono nel Bel Paese dall’estero per un Destination Wedding. Quali sono le sfide particolari a queste coppie e loro famiglie?
“Quando si tratta di un destination wedding, una delle sfide più grandi è il riuscire a intuire e proporre agli sposi delle esperienze che possano lasciare il segno. Si deve scavare tanto per evitare, come è successo con alcune delle mie coppie con altri professionisti, di offrire dei percorsi, dei soggiorni, che non sono per niente in linea con i loro gusti, con i loro caratteri. E’ vero per tutti, ma ci vuole un impegno in più quando si lavora con clienti di un altro paese. Per quanto riguarda l’accomodation, viviamo in un paese stupendo, e non ci manca nulla per offrire un’ospitalità di alto livello. E’ l’azzeccare la cosa giusta la cosa più delicata.”
© Tiziana Etoschi
Noi milanesi siamo orgogliosi del nostro modello sociale aperto, accogliente e rispettoso delle differenze, che offre un’esperienza dinamica e cosmopolita, sia per chi ci vive sia per chi ci visita. Raccontaci una bella storia di una ceremonia gay tutta milanese!
“Un'occasione che mi ha veramente emozionato è stata quella di vedere un matrimonio in particolare dove erano presenti anche le prime generazioni dei parenti degli sposi. Queste persone più anziane hanno vissuto con estrema libertà il matrimonio del nipote, e tutti i familiari erano totalmente aperti a questa relazione. Ho visto lacrime di gioia, ho visto il rispetto delle tradizioni, anche quelle le più antiche, come il saluto agli sposi, e questa cosa mi ha confermato della grande apertura che ci può essere nel celebrare una festa a 360 °, indipendentemente dal sesso e dal genere. E’ stato un'ulteriore stimolo per me per continuare in questa direzione. L'ho apprezzato tanto e mi ha fatto capire che all'inclusione siamo pronti, bisogna semplicemente insistere e diffonderla.”
Leggi di più: www.qualitymilan.com
This Wedding Planner daughter of Milan puts her forward thinking, entrepreneurial expertise, and enormous heart at the service of an LGBTQ+ community that is still spreading its rainbow-coloured wings up towards equality.
After years in Milan working in event planning and organisation in the corporate world with some of the most prestigious names in business, Tiziana Etoschi embarked on a new professional path, one that would allow her to connect more personally with her clients.
With the entrepreneurial spirit nurtured and developed in Milan, Etoschi saw a need and set out to meet it.
While the way to marriage is still barred to the LGBTQ+ community in Italy, civil unions for same-sex couples were introduced in 2016.
There are important legal differences between a marriage and a civil union, but “wedding” is generally the word that partners of all sorts use for their ceremonies.
Queer couples are getting hitched more frequently and at a younger age than ever before, and families are increasingly supportive and eager to participate. This state of affairs brings tradition back to the table, but as just one set of options among many, many others. It has also presented some interesting and unexpected challenges. Managing one pair of Parents of the Bride can be a daunting task. Imagine managing two pairs! And Parents of the Gay Grooms can be even more high-maintenance!
© Tiziana Etoschi
For many Pride partners, it is important to coordinate attire, and dress and/or suit shopping is done together. Fun, right? Unless the shop assistant is clearly uncomfortable working with a same-sex couple, or worse, refuses to. The risk is the same for every aspect of the preparation process, from arranging for the venue, the transportation, the catering, and even the cake.
Finding a decent DJ should be no problem, right? Picture this: “Ok, now it’s time for the First Dance! Everyone welcome the Bride and her father to the floor!” But which bride? And perhaps neither bride’s father is present. With so much to manage, neither newlywed had thought to discuss this with the DJ beforehand. Or this: “Ladies and gentlemen, take your places on the dance floor!” But a hefty percentage of your guests identify as neither. This is at the very least awkward, and it is potentially offensive, exclusive, divisive.
These are the things that Tiziana Etoschi thinks of, prepares for, and looks after. She is ready for what you couldn’t even imagine. She knows the vendors, purveyors and providers. She has the necessary conversations, even (and especially) the difficult ones, so that you won’t have to.
Same-sex ceremonies are still exploring uncharted territory. A Wedding Planner who is experienced and competent and knows the lay of the land is always a boon, but for LGBTQ+ folk, people like Tiziana Etoschi are indispensable.
“Happiness has no gender,” Etoschi insists. “My dream is to make yours come true.”
Over a glass of sparkling prosecco on a sunny October afternoon, we chatted with Tiziana Etoschi about how she manages the magic.
When and how did you begin to work as a Wedding Planner? What are the skills that you developed during your previous professional experience that have proven to be very useful as a Wedding Planner?
“I started to work as a wedding planner because I had been asked by a lovely couple to organise their wedding. I had already worked in the world of design, and I had studied and worked in event planning of both business events and weddings, so I was already quite prepared. I accepted, and I had an enormous amount of fun. This was my first step, and I haven’t looked back since.”
“It was important that I had already honed all the aesthetic qualities necessary for organising a wedding during my experience in design. Regarding the organisational aspects, from building a budget – which is fundamental for the client – to identifying clear, precise time schedules, arranging the guest accommodations, then managing the stress, which is more of a soft skill but a fundamental one… these skills are the base I had already laid, and this has made all the difference in my work.”
© Tiziana Etoschi
“There are other soft skills that are fundamental for a wedding planner. The ability to listen to the client very attentively, kindness and good manners, which are absolutely necessary for this sort of work. These are the qualities that I expect in everyone who works with me.”
What prompted you to undertake the adventure of not only including LGBTQ+ couples in the services you offer, but dedicating yourself entirely to them?
“I decided to work with private events because the rapport built with clients is completely different to the one you establish working with business events. There is a profound exchange, a much greater sense of giving something of significance to the client, contributing to the happiness of two people in one of the most important moments of their lives. This gives me an enormous sense of satisfaction. I decided to work principally with LGBTQ+ couples because I had experienced such profound joy each time I had organised a wedding for a gay couple.”
“I’m also a mother, with 3 young kids. Should any of them, at some point, come out to me, I want to be able to contribute to opening the way for them, to fostering inclusion, because families, too, can open up to this world.”
“Looking into the eyes of my husband, the person I love most in this world, I have always asked myself why, if I were homosexual, I wouldn’t be able to live that love with the same freedom. We are a heterosexual couple, but what’s the difference? I try, in my own small way, to promote freedom and equality and to communicate that love is love, not because we say so but because it is.”
What were some of the difficulties you expected to encounter?
“I expected difficulties especially in the social arena. At the beginning I imagined that my choice might cause some professional problems, but that didn’t keep me from moving forward with something I believe in quite firmly. Let me underscore the fact that I didn’t choose this direction for business purposes alone. Unfortunately, I’ve seen a lot of companies who have recently started paying attention to the LGBTQ+ community more for business than out of any real respect for it.”
“I have to say, though, that the difficulty that I had expected is not one I actually encountered. I realised that when you do something you really believe in and you do it with passion, people pick up on that, whether they are gay or straight. My experience has been really fantastic, which is what I had hoped for when I began working openly with a niche clientele.”
© Tiziana Etoschi
For me, this is a niche, and an élite one. I am very dedicated to my clients and am quite passionate about what I do when I work with them. What I had feared simply didn’t happen, and I am very happy about how society is responding to the message I have been trying to spread.”
You collaborate exclusively with gay-friendly purveyors. But being a gay-friendly business doesn’t necessarily mean being a gay-aware one! How do you develop sensitivity and awareness among service providers on questions such as gender identity, preferred pronouns, etc.?
“I work hard to ensure that the purveyors and providers are gay friendly, every link in the chain. It’s not enough for the boss to be; I make sure that every person working the event is open to the community. Sometimes we have clients who are very sensitive to certain behaviour, and it’s my job to provide 360 ° protection to all my clients. I typically hold a briefing with the entire staff to be sure that everyone understands all the rules, and I do my part to help educate them a bit. People can often think that they are open to the community, but once they are working and under stress, people can react in ways that even they might not have expected.”
“Regarding gender, it starts right with the documents that purveyors have clients sign. For me it’s fundamental for each provider to have direct contact with the client. This helps them understand and cooperate when they are asked to remove references to husband/wife, her/him, and learn that we need to begin to think differently. We’ve got to realise that we need to be more aware, be more open and inclusive.”
You are based in Rome but organise ceremonies for couples all over Italy. What are some of the benefits for LGBTQ+ couples of having a ceremony in Milan?
“Milan is a marvellous city, offering a vast array of opportunities and options, as does the surrounding area. Many Milanese couples like venturing outside the city, giving their guests a truly wonderful experience. They organise 2 or 3-day getaways on the shores of lakes Como or Garda, where they can revel in the area’s stunning beauty. They can also enjoy local products, and the Milanese are great lovers of good food and refinement. This makes the wedding a unique and truly memorable event, leaving a lasting impression on the guests. Sometimes the guests themselves will call me to tell me what a lovely time they had. I always say that the real protagonists of a wedding aren’t really the couple themselves, but rather their guests. They are the ones who will determine the success of the event. Making them comfortable and allowing them to just relax and enjoy themselves is definitely a winning card.”
© Tiziana Etoschi
You also work with many couples from abroad who come to Italy for a Destination Wedding. What are some of the challenges specific to these couples and their families?
“One of the greatest challenges of working with people from abroad is intuiting what sort of event will make them happy. I’ve got to do a lot of digging to avoid offering options that simply don’t reflect the clients’ character or taste, a frustration that some of my clients have told me about after having spoken with other people in my profession. It’s true for everyone, but it requires more effort when working with people from other countries. Regarding accommodation, we live in a fantastic country, and we lack nothing when it comes to providing high-level hospitality. It’s getting it just right that’s the trick.”
We Milanese are quite proud of our social model: open, welcoming and respectful of differences. This creates a dynamic and cosmopolitan experience for people who live here as well as for those who visit. Tell us a lovely story about a very Milanese gay ceremony!
“One occasion stands out in my mind. In attendance at this particular wedding were relatives from an older generation. They all joined in enthusiastically to celebrate their grandson’s wedding, and everyone was totally open to the relationship. I saw tears of joy, and this reflected the great openness that there can be when celebrating a wedding, regardless of identity or gender. It motivated me even more to continue in this direction. I’ve seen that as a society we are ready for inclusion, we just need to be a little insistent and continue to spread the word.”
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