Ca’ Granda, un’istituzione nel cuore della città. Da Ospedale Maggiore di Milano a sede dell’Università degli Studi, un prodigioso cammino attraverso i secoli, come testimone della grande storia di Milano.
Uno degli istituti ospedalieri più antichi di tutta Italia si trova a Milano proprio accanto alla sede principale dell’Università Statale, di cui condivide lo stile architettonico. È la Ca’ Granda, uno dei luoghi più incredibili da visitare a Milano, ricco di storia e affascinante dal punto di vista estetico. Come ospedale, detiene ancora oggi il primato per il maggior numero di nascite in Italia.
Maestoso achitettonicamente, imponente nel suo insieme, rigoroso nel rispetto delle proporzioni, questo immenso edificio che sorge nel centro di Milano, è oggi sede dell’Università Statale e ha abbandonato la sua originaria destinazione di grande ospedale cittadino. Francesco Sforza, duca di Milano, nel 1456 fece dono alla città del terreno per l’edificazione di un ospedale che potesse accogliere e curare i milanesi di ogni ceto.
Un’opera grandiosa e di grande rilievo umano, la cui progettazione fu affidata a uno dei più famosi architetti dell’epoca, il fiorentino Filarete, raccomandato nientemeno che da Cosimo I de’ Medici.
Chiamato fin dalla sua nascita Ca’ Granda, il complesso è un’immensa costruzione alla quale si accede da Via Festa del Perdono attraverso un ingresso monumentale, ai cui lati si ergono le statue dei due protettori di Milano, Sant’Ambrogio e San Carlo. Più in alto, al piano superiore, si vede la statua dell’Annunciata, poiché l’ospedale era a Lei dedicato. Sotto la chiesa è ubicata la cripta nella quale venivano seppelliti i morti dell’ospedale e dove furono accolti i corpi dei caduti nelle famose Cinque Giornate di Milano.
Il vasto cortile quadrato che accoglie il visitatore è impressionante per il rigore architettonico nella distribuzione degli spazi e l’elegante grazia del suo colonnato. Ai suoi lati, due immense aree con massicci corpi di fabbricato che danno luogo ad altri otto cortili. Un complesso maestoso la cui costruzione, date le sue continue modifiche e i successivi ampliamenti, fu possibile ultimare soltanto nel XIX secolo.
Dalla parte posteriore del complesso, l’attuale via Francesco Sforza, che affaccia sul Parco della Guastalla, si accedeva a quella parte delle mura che davano sulla cerchia dei Navigli, dove esisteva un porticciolo in una sorta di laghetto nel quale venivano scaricati i marmi che servivano alla costruzione del vicino Duomo.
La Ca’ Granda fu sede dell’Ospedale Maggiore di Milano fino al 1939, quando malati, medici, maestranze ed attrezzature sanitarie furono trasferiti nel Nuovo Ospedale Maggiore di Niguarda. Fortemente danneggiata dai bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale, fu pazientemente e rigorosamente ricostruita riportandola all’antico splendore. Nel corso degli anni e dei secoli, all’interno della mastodontica costruzione furono accumulati immensi tesori d’arte.
Accanto ai lasciti di famosi personaggi che ne hanno ampliato cospicuamente il patrimonio artistico, come dipinti a soggetto sacro, opera di grandi artisti quali Bernardo Strozzi, il Guercino, Moretto da Brescia, la Ca’ Granda è diventato anche un polo espositivo di rilievo. Come Regia Scuola di Ostetricia voluta da Maria Teresa d’Austria nel XVIII secolo, raccoglie strumenti e apparecchiature appartenuti a illustri clinici del passato.
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Ca’ Granda, an institution in the heart of the city. From the Maggiore Hospital to the seat of the university, the Ca’ Granda’s prodigious path stands as testament to Milan’s great history
One of the oldest medical institutes in Italy is located in Milan, adjacent to the city’s State University. Rich in history and breathtakingly beautiful, the Ca’ Granda is one of the most fascinating places to visit in Milan.
Architecturally majestic and imposing, this immense edifice long ago left behind its purpose as a hospital to become the home of the State University. In 1456, the duke of Milan Francesco Sforza donated the land for a new hospital that would treat Milanese from every sector of society. This great humanitarian hospital was designed by Filarete, one of the most celebrated architects of the day, recommended by Cosimo I de’ Medici of Florence himself.
From the day of its birth called Ca’ Granda, the magnificent complex is accessed via a fittingly monumental entryway, which is flanked by Milan’s two patrons, St. Ambrose and St. Charles.
Atop the upper floor there is a statue of the Virgin, to whom the hospital was dedicated. Beneath the church lies the crypt, final resting place not only of those who died while in hospital but also of those who perished in the famous 5 Days of Milan insurrection (18-22 March 1848) against her Austrian overlords.
The vast reception courtyard impresses the visitor with architectural rigour, evident in the harmonious use of space and the elegance of its colonnade. The courtyard is flanked by two muscular buildings, each with its own courtyards. Continually modified and expanded, the complex achieved its current form only in the 19th century.
The area behind the complex was near the walls, beyond which ran the circuit of canals. At this point there once stood a port in a tiny man-made lake, specifically designed to receive the marble used to construct the Duomo.
The Ca’ Granda served as the Maggiore Hospital until 1939, when everything was transferred to the New Maggiore Hospital in Niguarda neighbourhood. Heavily damaged during the Second World War, it has now been restored to its former glory.
Over the centuries, the Ca’ Granda has collected works of art from such illustrious talents as Bernardo Strozzi, il Guercino, and Moretto da Brescia. Having once played the role of Royal School of Obstetrics, according to the wishes of Empress Maria Theresa of Austria, it is not surprising that it also houses a collection of medical instruments and equipment drawn from some of the past’s most prestigious clinics.
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