‘The Albergo Diurno Venezia has preserved the charm of a past splendor in the Art Deco style’ © Film maker Alessandra Marchionni, SIAE
Parlando di alberghi, si pensa a luoghi dotati di un certo numero di camere, in ognuna delle quali è indispensabile la presenza almeno di un letto. In albergo ci si va per riposare, per dormire e quindi in genere lo si utilizza di notte. Ma a nessuno viene in mente di definirli Alberghi Notturni. Altra storia per gli Alberghi Diurni, quelli che un tempo si utilizzavano di giorno, non per dormire, ma per una sosta veloce, per eliminare i segni di un lungo viaggio, per darsi una rinfrescata e rimettersi in forma. Notturno per un albergo non ha senso, il suo contrario invece sì. Diurno si può dire. Albergo diurno è lecito, normale. Tutti sanno che cos'è.
The entrance of the Albergo Diurno in Milan © dr
A Milano, per esempio, ce n'è uno famosissimo in Piazza Oberdan a Porta Venezia: l'Albergo Diurno Venezia. Non è più in attività da molti anni, ormai, ma volendo lo si può visitare e ne vale la pena, perché è una vera chicca. E' situato sottoterra e vi si accede attraverso scale situate nella piazza.
All'interno ogni cosa è rimasta come una volta: specchi, maioliche, boiserie e mosaici, tutto in stile floreale, un gioiello del Liberty, elegante e funzionale. Si capisce subito che è stato qualcosa di importante per l'epoca in cui è stato costruito.
Fu inaugurato nel gennaio del 1926, dopo due anni di lavori interamente finanziati da un imprenditore bolognese, Cleopatro Cobianchi, titolare insieme a suo fratello Stanislao dell'azienda di famiglia produttrice del famoso Amaro Montenegro. I due, in viaggio di affari a Londra, rimasero colpiti dall'enorme successo che riscuotevano i bagni pubblici in attività nei pressi delle stazioni ferroviarie e della metropolitana. Migliaia di persone usufruivano di docce, barbiere, manicure e altri servizi. Erano viaggiatori che arrivavano in città stanchi e provati dalle lunghe ore trascorse in treno e che avevano bisogno di rinfrescarsi, di rimettersi in sesto prima di avventurarsi nella grande città.
The Barber shop of the ‘Albergo Diurno’ in Milan © milanoguida.com
Per Cleopatro Cobianchi fu il classico colpo di fulmine: decise di tentare l'impresa a Milano. Scelse una zona strategica, proprio nei pressi della Stazione Centrale, che all'epoca sorgeva nell'attuale Piazza della Repubblica. Proprio lì confluivano i tram che collegavano Milano a Monza e quindi era una zona frequentata da viaggiatori di ogni genere. All'epoca i treni andavano a carbone e, soprattutto d'estate, il fumo entrava nelle carrozze dai finestrini aperti per il caldo, ricoprendo i viaggiatori di polveri scure e maleodoranti. Inoltre, la vicinanza ad un quartiere popolare dove sorgevano molte case di ringhiera, scarsamente dotate di servizi igienici, rendeva quella posizione ideale per costruirvi un Albergo Diurno.
A confermare l'ottima scelta della località, c'erano anche le molte attività commerciali della piazza, con una pista di pattinaggio su ghiaccio, un cinema e una grande birreria. Il progetto della struttura fu affidato all'ingegner Troiani, mentre l'arredamento e la decorazione degli interni si avvalsero dell'opera del famoso architetto Piero Portaluppi.
Liberty’s ceramic in the ‘Albergo Diurno’ in Milan © dr
Il risultato fu un gioiello dell'Art Déco che disponeva di una serie eccezionale di servizi. Oltre ai gabinetti e ai WC pubblici, offriva la possibilità di usufruire a pagamento di ben 30 cabine da bagno e 6 cabine dotate di doccia e spogliatoio. C'erano inoltre una serie di servizi come parrucchiere per signora, barbiere per uomini, pedicure e manicure, massaggi e cure per il corpo. La struttura era dotata anche di lavanderia e stireria, dattilografia e biglietteria di viaggio, deposito bagagli, cabina telefonica, lucidatura di scarpe. Un grande successo per l'epoca, una vera e propria innovazione nei servizi.
The manicure shop of the ‘Albergo Diurno’ in Milan © dr
Andò avanti così per molti anni, fu motivo di vanto per la città e dette lavoro a parecchia gente. Poi, si sa, l'avanzare del progresso cominciò a farsi sentire, contribuì a cambiare molte cose, a sopprimere alcune attività. Lo spostamento della Stazione Ferroviaria Centrale nell'attuale sede deviò subito altrove una massa notevole di viaggiatori. I trasporti pubblici urbani furono ampliati con l'avvento della metropolitana e i flussi di passeggeri subirono anch'essi spostamenti notevoli.
The ‘Albergo Diurno’ in Milan: everything inside remains exactly as it was in its heyday, all in Liberty-style florals © dr
A partire dagli anni '60 l'edilizia urbana fece notevoli progressi proprio in quella parte della città. Ormai tutti gli appartamenti disponevano di bagni, docce e servizi igienici. La gente non aveva più bisogno di recarsi in un Albergo Diurno.
La bellissima struttura di Piazza Oberdan declinò tristemente. L'ultimo barbiere andò via nel 2006. Il Comune di Milano mise i lucchetti a quella che era stata una gloria della città.
Ma una decina di anni dopo, ed esattamente a novant'anni dalla sua inaugurazione, la delegazione di Milano del Fondo Ambiente Italiano - FAI riuscì a far riaprire le porte dell' Albergo Diurno Venezia, organizzando una serie di visite guidate, straordinarie e gratuite, per permettere ai milanesi e ai turisti di scoprire o rivedere questo posto della storia passata di Milano.
Sebbene il posto sia rimasto nell'abbandono più assoluto per oltre un decennio, quando si scende in questo sotterraneo si riesce ancora a percepire il fascino dello splendore passato, negli arredi quasi intatti, nei rivestimenti ricercati, nelle preziose e originali decorazioni in stile Déco. Sotto la polvere del tempo, è possibile visitare i locali delle varie attività di cui era dotata la struttura: bagni, barbiere, coiffeur, manicure. Delle terme al momento è visitabile circa un terzo delle cabine.
Entrare in questo luogo di sogno è come varcare la soglia di un'altra dimensione, elegante e raffinata, anche se ormai fuori del tempo.
E' probabile che le restrizioni imposte dalle vicende legate alla pandemia abbiano costretto il FAI a sospendere o a ridimensionare le visite a questo gioiello nascosto di Milano, ma un contatto telefonico o via internet possono fugare ogni dubbio e chiarire la situazione.
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The Albergo Diurno Venezia in Milan. A timeless place, rich in artistic and historic value, hidden underground in the centre of the city, nearly forgotten, but still capable of inspiring powerful emotions.
When we think of a hotel, we think of a place equipped with a certain number of rooms where we go to sleep, so the time spent there is typically at night. But it would never occur to anyone to call them Night Hotels. Day Hotels, on the other hand, were once used for a quick stop to recover from a long journey, to catch one’s breath and have something refreshing.
In Milan, for example, there is one quite famous one, the Albergo Diurno Venezia, or Venice Day Hotel. It has been out of operation for many years now, but it is a rare gem and is well worth a visit.
The changing room area of the ‘Albergo Diurno’ in Milan © dr
Everything inside remains exactly as it was in its heyday: mirrors, panelling and mosaics, all in Liberty-style florals.
It was inaugurated in January 1926, after two years of work entirely financed by an entrepreneur from Bologna, Cleopatro Cobianchi. He and his brother Stanislao together owned the family business that produced the famous Amaro Montenegro. While on a business trip to London, the two were struck by the enormous success of the public baths near the railway and underground stations. They were travellers exhausted from their long train ride and in need of refreshment before venturing into the big city.
The Liberty style of the ‘Albergo Diurno’ in Milan © dr
For Cleopatro Cobianchi it was love at first sight, and he decided to give it a go in Milan. He chose a strategic site, very near the Central Station, which at the time was located in Piazza della Repubblica. This was the point of convergence of the street cars that connected Milan and Monza and thus an area frequented by travellers of all sorts. In addition, the nearby working-class neighbourhood lacked indoor plumbing, so it was an ideal place to build a Day Hotel.
The task of designing the structure was given to the engineer Troiani, while furnishings and décor were entrusted to the famous architect Piero Portaluppi. The result was a jewel of Art Deco style that offered an exceptional series of services. Besides the public toilet facilities, there were, at a low cost, 30 dressing cabins and 6 more equipped with showers. There were also a hair salon for the ladies and a barber for the gentlemen, and pedicure, manicure, and massage services. The structure also provided a laundry service, a typing service, a ticketing office, a left-luggage service, telephone boxes, and shoe shines.
The relocation of the Central Station to its current position diverted the great mass of travellers. Public transport was enhanced with the advent of the underground network, spreading the flux of passengers throughout the city.
The 1960s brought significant real estate development to this part of the city. Then all apartments had indoor plumbing and their own toilets and showers. People no longer had any use for a Day Hotel.
The beautiful building in Piazza Oberdan declined rapidly. Now, 90 years after its inauguration, a delegation from the Italia Environment Fund has succeeded in opening the Venice Day Hotel to visitors, organising a series of guided tours that permit residents and tourists alike the opportunity to explore this piece of Milan’s past.
The Barber shop of the ‘Albergo Diurno’ in Milan, © Corriere Milano
Though completely abandoned for more than a decade, stepping down into this subterranean space transports us to another time. One can still feel the fascination of past splendour in the almost entirely intact furnishings, the carefully designed wall coverings, the precious original Art Deco trappings.
The pedicure shop of the ‘Albergo Diurno’ in Milan © dr
Entering this hall of dreams is like crossing the threshold to another dimension, one of elegance and refinement, forever timeless.
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