Snella ed elegante, la Torre Branca svetta su Milano

 

Interamente costruita in acciaio e inaugurata nel 1933 in occasione della V Triennale di Milano, è stata riaperta al pubblico nel 2002 dopo un impegnativo restauro.

Era il 1932 e il Comune di Milano, per volontà dell’allora capo del governo Mussolini, commissionò a Giò Ponti (1891-1979), architetto e designer tra i più importanti in Europa, il progetto per la costruzione di una Torre Littoria all’interno del Parco Sempione, per testimoniare e rappresentare lo sforzo innovativo e tecnologico italiano.

torre branca

Alla realizzazione del progetto collaborarono gli ingegneri Chiodi e Ferrari e l’opera fu edificata e completata a tempo di record nel giro di sole 68 giornate lavorative. Fu inaugurata alla presenza del Ministro dei Lavori Pubblici, il barese Araldo di Crollalanza, il 10 agosto del 1933, lo stesso anno della V Triennale di Milano.

 

Con i suoi 108,60 metri di altezza, la Torre era all’epoca la costruzione più alta di Milano, seconda soltanto per 50 cm alla celebre Madonnina del Duomo.

 

La città in quegli anni iniziava ad espandersi anche in senso verticale e quella torre con in cima una lanterna azionata da un motore rotante faceva pensare ad una copia in miniatura della celebre Tour Eiffel di Parigi.

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Sulla sommità della torre, raggiungibile in ascensore, sorgeva un piccolo ristorante con la cucina e pochi tavoli e consentiva agli avventori di ammirare il più spettacolare panorama della città e nelle giornate più limpide spaziare con lo sguardo fino alle Alpi, dal Monviso al Monte Rosa fino alle montagne di Bergamo e Lecco.

Con il passare degli anni e una guerra di mezzo la torre divenne inagibile e dal 1972 fu chiusa al pubblico. Soltanto trent’anni dopo, nel 2002, grazie alla generosità e all’impegno dei proprietari delle distillerie Branca, proprietari del famoso omonimo Fernet, la torre fu completamente restaurata e riaperta al pubblico.

Chiamata ormai Torre Branca, la costruzione a base esagonale fu messa in sicurezza con la sostituzione di alcune parti con materiali più resistenti agli elementi atmosferici. Totalmente costruita con tubi Dalmine di acciaio speciale, dispone ora di un ascensore che consente la salita al locale belvedere a cinque persone contemporaneamente in poco meno di 60 secondi. Il piccolo ristorante in cima alla torre è stato trasferito in un moderno ristorante, Just Cavalli Milano, dello stilista Roberto Cavalli.

torre branca Just-Cavalli-Torre Bianca

La Torre Branca, che ha una forma piramidale a sezione esagonale con lato di 6 metri alla base, all’altezza di 100 metri è appena rastremata e ogni lato dell’esagono è di 4,45 metri. Non è più la costruzione più alta di Milano, essendo stata superata dalla Torre Unicredit (231 metri di altezza) e da altri otto edifici tra cui la Torre Isozaki, il Grattacielo Pirelli, il Bosco Verticale e altri. Ma rimane sempre un magnifico punto di riferimento della città, piantata nel bel mezzo del Parco Sempione e circondata da altre architetture monumentali della città, come Il Castello, il Palazzo dell’Arte, l’Arena e l’Arco della Pace.

Ed è un simbolo concreto dell’operosità e della volontà creative dei milanesi.

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Entirely constructed of steel and inaugurated in 1933 on the occasion of the 5th Milan Triennale, it was re-opened to the public in 2002 following a challenging restauration.

torre brancaTorre_Branca._Ph_Ivan_Stesso

The year was 1932: the City of Milan, according to the wishes of Mussolini, commissioned Giò Ponti (1891-1979) to design a tower inside Sempione Park. Ponti was one of the most important architects in Europe, and his task was to do for Milan what had already been done for Turin with the Littoria Tower, the first high-rise building in that alpine city. This would further demonstrate and represent Italy’s innovative and technological prowess.

Collaborating on the project were engineers Chiodi and Ferrari, and the job was completed in record time, just 68 working days. It was inaugurated in the presence of the Minister of Public Works, Araldo di Crollalanza of Bari, on 10 August 1933, the same year as the 5th Milan Triennale.

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With its 108.6 metres, the Tower was the tallest building in Milan at the time, shorter by just 50 cm than the famed Madonnina atop the Duomo. In those years, the city was beginning to expand vertically as well as horizontally, and the rotating lantern at the tower’s tip seemed almost like a miniature Eiffel Tower.

 

The small restaurant at the top of the tower has been relocated to a modern restaurant, Just Cavalli Milano, by designer Roberto Cavalli.

 

Visitors were offered the most spectacular panoramic view of the city and, on clear days, even of the Alps, from Monviso to Monte Rosa, and all the way to the mountains of Bergamo and Lecco.

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With the passage of time and the vicissitudes of war, the tower became unstable and in 1972 was shut down. Only 30 years later, in 2002, thanks to the generosity and efforts of the owners of the Branca distillery (the producers of the famous Fernet liqueur), was the tower completely restored and re-opened to the public.

Since then called the Branca Tower, the hexagon-based construction was made safe by replacing some parts with material that is better able to withstand the elements, such as special Dalmine steel pipes. The tower’s lift can bring 5 people at a time to the very top in a little less than 60 seconds. The restaurant was relocated to a modern construction at the tower’s base and can host various kinds of events.

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The Branca Tower is pyramid shaped, with hexagonal sections of 6 metres at the base, tapering up to 4.45-metre sections at the top. It is no longer the tallest building in Milan, having been outdone by the Unicredit Tower (231 metres) and eight others, such as the Isozaki Tower, the Pirelli Skyscraper and the Vertical Forest. But it still remains a magnificent point of reference for the city, planted in the heart of Sempione Park and surrounded by other examples of monumental architecture, like the Sforzesco Castle, the Palace of the Arts, the Arena and the Arch of Peace.

It is a concrete symbol of the industriousness and creative will of the Milanese.

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