Bemama ®, essere madre a Milano. Giorgia Re

Giorgia Re, young Milanese mother and creator of the Bemama ® product line, poses with her daughter Giulia © tavolaspa.com

Un’appassionante conversazione con Giorgia Reuna giovane donna milanese che divide la propria vita tra un lavoro di grande impegno e le gioie di essere madre di una bella bimba.

giorgia re 2Giorgia Re, Marketing Director of the Tavola Group, a multi-specialized Italian company with an extensive portfolio of personal care, home care and car care products © tavolaspa.com

La biografia di un brillante milanese visionaria

“Sono stata sempre una ragazza alla ricerca dell’indipendenza e in questo i miei genitori mi hanno supportata. Quando ero piccola, trascorrevo le vacanze estive in collegi tra gli Stati Uniti e Inghilterra da sola e, nonostante mi mancassero i miei affetti, ad oggi mi rendo conto di quanto tutto ciò per me sia stato formativo. Dopo la laurea, ho continuato la specialistica in Economia a Belfast e successivamente negli States ho seguito un master in Business Administration: ammetto di essermi sempre trovata bene nel ruolo di studentessa. Durante gli studi universitari ho anche lavorato per una società di commercio online e sono stata in Publitalia ’80, per poi fermarmi in una società farmaceutica americana, per la quale ho lavorato per un paio di anni. In seguito, venni contattata per fare la publisher di una rivista newyorkese molto prestigiosa che si occupava di arte e moda; la loro idea era quella di farla arrivare in Europa. Mi appassionai al progetto della proprietà̀ e decisi di rientrare finalmente in Italia. Dopo poco tempo mio papà mi propose di lavorare insieme, e conseguentemente entrare nel Consiglio di Amministrazione della sua azienda, la Tavola Spa. Non potevo certo rifiutare”, ci dice con entusiasmo Giorgia Re.

 

Da allora, Giorgia Re ha fatto molta strada. Ha messo su famiglia, ha avuto Giulia, una deliziosa bambina, e ha dato impulso all’azienda paterna creando una linea di prodotti sul mercato, il cui solo nome è tutto un programma: Bemama ®.

 

QualityMilan ha intervistato Giorgia Re per i suoi lettori.

La domanda è d’obbligo: chi è nato prima, Bemama, la sua linea di prodotti o la giovane mamma che è in lei?

“Sicuramente Bemama®, infatti la linea è nata nel periodo in cui le mie amiche più care cercavano di avere figli o ne avevano di appena nati. In quel momento il mio ruolo in azienda era quello di individuare le esigenze dei consumatori finali, mi ero resa conto che il mercato offriva diversi prodotti per i bambini, ma non esisteva una vera e propria linea pensata ed ideata per il cambiamento che un corpo femminile affronta in un momento meraviglioso come la gravidanza.‘’

 

“Un corpo che cambia in continuazione durante i nove mesi di gravidanza, i periodi di allattamento e di post gravidanza. Da qui l’idea di creare una linea di prodotti che si concentrasse sul progetto dell’essere mamma, prendendo in considerazione anche quelle che sono le paure delle donne.”

 

“Perché, al di là delle tante incognite cui vanno incontro durante e dopo la gravidanza, le future mamme temono il cambiamento del proprio corpo, che richiederà forse anche notevoli sforzi economici per recuperare la forma perduta se si vuole tornare ad essere donna tra le donne, come prima.”

The 'Bemama' product line by Tavola spa is born. Interview with Giorgia Re, marketing director of the group © tavolaspa.com

L’azienda, sensibilizzata dallo sviluppo di prodotti per mamme, ha poi diversificato il portafoglio con un’attenzione verso il mondo del bambino, dando alla luce sotto la linea Orphea Personal®, prodotti come la lozione anti-puntura bambini di origine naturale.

 

Nel 2018 Tavola, attraverso un'importante acquisizione, ha ulteriormente coperto queste esigenze con la linea di dispositivi medici CARE FOR YOU ® per la cura e l’igiene quotidiana di naso, occhi e orecchie di adulti e bambini.

 

Oggi come non mai ci rendiamo conto di quanto sia importante per noi continuare a raggiungere e soddisfare le esigenze dei nostri baby consumatori!

Come è cambiata la sua vita da quando è diventata mamma?

“La mia vita è cambiata a livello emotivo, perché avere una bambina di due anni e mezzo comporta un cumulo di responsabilità che si assommano a quelle del mio ruolo di dirigente d’azienda. Ma nel mio caso, la necessità di essere operativa e presente tutti i giorni in azienda, senza dimenticare le responsabilità nei confronti di mia figlia, mi hanno portata a creare una sorta di gioco di equilibrio che mi consente nel corso di una giornata di ritagliare momenti anche brevi, ma intensi, correndo a casa da mia figlia e di tornare, sempre correndo, in azienda per assolvere ai miei doveri di dirigente.”

Abbiamo letto da qualche parte questa affermazione: “Se vuoi diventare madre in Italia devi essere pronta a rinunciare alla tua libertà”. Che cosa ne pensa?

“Il nostro è un tipo di società che chiede moltissimo a una donna. Deve mettere al mondo dei figli, deve occuparsi del loro benessere e della loro educazione, senza dimenticare di tenere unita la famiglia. Tutto questo richiede organizzazione. Quando io ho messo al mondo mia figlia mi sono sincerata che l'amore della mia vita, il padre di mia figlia, comunque mi aiutasse nel bellissimo progetto di crescere la nostra bambina. Di conseguenza io credo che il segreto della riuscita stia proprio nell’affrontare le responsabilità familiari in maniera congiunta da parte di entrambe le figure parentali. Non credo che per essere madre occorra rinunciare alla propria libertà. Bisogna solo imparare a gestire il proprio tempo, sapendo quando chiedere aiuto al proprio compagno di vita o ai nonni o ad una babysitter o se ce lo si può permettere, a strutture pubbliche.”

giorgia re 2Giorgia Re, creator of the Bemama® product line, poses with her daughter Giulia © dr

Qui a Milano essere una giovane mamma che lavora è facile o difficile? Come è organizzata la città per dare assistenza alle mamme e prendersi cura dei bambini?

Milano è una grande città, dove non mancano gli asili nido o strutture simili. Per quanto riguarda invece le sovvenzioni e i bonus per la cura dei figli, siamo ancora un po' carenti. Del bonus babysitter, per esempio, se ne parla tanto ma poi alla fine, è molto difficile accedervi, così come credo non sia facile accedere ai nidi gratuiti, dei quali riesce a godere solo un ristretto numero di cittadini. Certo, Milano ha grandi parchi dove i bambini possono giocare, ma dovrebbero essere un po’ più curati, offrire un maggior numero di servizi.”

A Milano, come in altre città italiane, ci sono scuole per bambini piccoli. Che lei sappia, i metodi di insegnamento sono rigidi come nelle scuole francesi o più liberali, come in quelle americane? Che cosa pensa del metodo italiano Montessori?

“Il metodo Montessori punta sull'indipendenza e la creatività del bambino e sul rispetto del suo sviluppo fisico, sociale e psicologico. Penso che, in generale, la scuola in Italia si possa considerare anche più severa che altrove, perché sviluppa educazione a 360 gradi e quindi dà una completezza di istruzione. Milano è comunque una di quelle città in cui sono disponibili tantissime scelte a livello educativo. Ci sono scuole francesi e scuole americane e poi c'è soprattutto la scuola italiana che a Milano è ottima, sia a livello privato che a livello pubblico.

 

E la qualità nella vita di una madre che cosa è? “Penso che sia vedere la propria creatura crescere, trasmettendole i valori più̀ importanti. Io sono felice quando vedo mia figlia sperimentare e scoprire, quando ascolto i suoi primi discorsi e mi accorgo che un po' delle cose che le racconto lei le fa sue.”

 

“Questa è la qualità della vita di una madre: vedere tua figlia crescere e continuare a fare quello che ti piace. Amo il mio lavoro e mi piace l’idea di poter trasmettere a mia figlia la passione verso ciò che si costruisce e verso le cose belle della vita.”

giorgia re 2Bemama®, the first brand created to take care of women in every moment of pregnancy and postpartum, supporting them with intelligence, innovation and exclusive formulas © tavolaspa.com

In Italia le nuove nascite sono pochissime, siamo agli ultimi posti nel mondo. Che cosa ne pensa? Come incoraggerebbe le giovani donne a diventare mamme? 

“Oggi è un tema molto sentito, quello della natalità. L'Italia è il paese con un tasso di natalità̀ tra i più bassi, e in calo del 7% rispetto allo scorso anno. Le classifiche parlano chiaro. Non so proprio come si potrebbe fare per incrementare le nascite. Penso che occorrerebbe rassicurare le giovani donne e le famiglie, concedendo aiuti e incentivi economici, ma anche creando nuovi dispositivi sui congedi parentali e i relativi bonus. Bisogna che le giovani coppie vivano la nascita dei figli come un’opportunità non solo per loro, ma per tutta la società in cui viviamo. Stiamo attraversando un brutto periodo e si ha paura di tutto, paura della stabilità familiare, paura di andare verso l'ignoto. Io vorrei riportare un po’ di ottimismo, sono sicura che ci sia una soluzione per tutti questi problemi e noi dobbiamo cercarla con tutte le nostre forze. Dobbiamo pensare al futuro dei nostri figli e dei bambini che devono ancora nascere, dobbiamo costruire un mondo più giovane, perché solo così in Italia avremo tutti più fiducia verso il futuro.”

giorgia re 2'Mum to be', a line dedicated to mothers-to-be to prepare the body for changes and new needs, with experience and gentleness © tavolaspa.com

Lei ha affermato di avere imparato da suo padre, Gianpaolo Re, il concetto di “creazione del valore e di quanto sia impegnativo raggiungerlo”. Ci potrebbe spiegare?

“La creazione del valore nell'impresa può essere vista come la responsabilità dell'azienda nel sociale, perché́ un'azienda non è semplicemente un oggetto di proprietà dell'imprenditore. È uno strumento che crea valore nella società̀ perché crea posti di lavoro e perché produce beni che rispondono ai bisogni della società stessa.”

 

“Per me è molto importante che fin dalla creazione dei prodotti ci sia questa idea di creare valore, questa volontà di soddisfare i bisogni dei consumatori per migliorare la qualità della loro vita.”

 

“Le donne oggi sono anche le responsabili di acquisto di una famiglia, per cui dare loro dei prodotti affidabili, ma che siano anche eticamente certificati, è una cosa molto difficile e complessa da fare. Non sempre vi si riesce, ma è un traguardo che non deve mai essere perso di vista. L'azienda, ogni azienda, ha una grandissima responsabilità verso la società, verso le persone, verso le famiglie e verso il singolo consumatore che acquista i prodotti.”

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Bemama: being a mother in Milan. Giorgia Re. An inspiring conversation with a young Milanese woman who divides her time between a demanding job and the joys of being a mother.

The biography of a brilliant Milanese visionary

“I’ve always been quite independent. When I was young, I spent my summer holidays in boarding schools in the US or in England. I always went alone but I never had any problem. After getting my university degree, I did a Master’s programme in Belfast, then an MBA in the US. While at university, I also worked in online sales. Later I worked with Publitalia ’80, then for a couple of years in the US for a pharmaceuticals company. I was then contacted and invited to serve as publisher for a very prestigious New York art and fashion magazine. That’s when my father, Gianpaolo Re, asked me to come work with him, so I took my place on the board of directors of his company, Tavola Spa. How could I refuse?”, said Giorgia Re.

giorgia re 2Giorgia Re, young mother from Milan and creator of the Bemama® line, created for women before and after the birth of a child © tavolaspa.com

Giorgia Re has come a long way since then. She’s started a family, has given birth to her daughter Giulia, and at her father’s firm has created a new product line: bemama.

What came first, Bemama, your brand or products or motherhood?

Bemama® did, during a time when my friends either had kids or wanted to. My role in the company was to identify customer needs, and I saw that while there were lots of things for babies, the market offered no complete line for new mothers and mothers-to-be. This gave me the idea of a line of products that would address the needs, and even the fears, of pre- and postnatal women, whose bodies would undergo so many changes.”

giorgia re 2Bemama®, the product line created by Giorgia Re for the Tavola Group © tavolaspa.com

How has your life changed since becoming a mother?

“Being the mother of a toddler carries a burden of responsibilities that is added to those I already had as a leader in the firm. In my case, that has meant working to find a balance, carving out time, perhaps brief moments but intense ones, to run home to my daughter, then zipping back to the office.”

We once read that “If you want to be a mother in Italy, you must be prepared to give up your freedom.” What are your thoughts on this?

“Our society requires a lot from women. We’ve got to have children, raise them and look after them, while never forgetting to keep the family united. That’s too much. When I had my daughter, I knew that I could rely on her father, the love of my life, to assist me in raising her. The key to success is both parents working together. I don’t think that being a mother necessarily means losing your liberty. You just need to learn to manage your time, asking for help from your partner or the grandparents or a babysitter, or even child care.”

Is being a working mother in Milan difficult? How well does the city support mothers in caring for their children?

“Milan is a big city, and there are plenty of child care facilities. Regarding financial assistance, though, Milan leaves something to be desired. There’s a lot of talk about a babysitter bonus, for example, but it’s very difficult to procure, and the free child care options are available for very few residents. Of course, Milan has large parks where children can play, but they should be kept up better and offer more services.”

giorgia re 2Giorgia Re, creator of the Bemama® product line, poses with her daughter Giulia © dr

In Milan, as in other Italian cities, there are schools for small children. From what you’ve seen, are the methods of instruction rather demanding, as in French schools, or more relaxed, like American ones? What do you think about the Montessori method?

“The Montessori method focusses on independence and creativity, fully respecting physical, social, and psychological development. The Italian school system in general is, I think, quite demanding, working to develop well-rounded people. Milan offers a broad range of education options, hosting French schools, American schools, and of course the Italian schools, which in Milan are excellent.”

 

How would you define quality in the life of a mother? “Seeing your child develop and instilling important values. I am happy when I see my daughter growing, when I hear her incorporating what I’ve told her, then making that entirely her own. This is quality of life for a mother: seeing your child grow while continuing to do what you love. I like working very much and I am pleased to be teaching my daughter to love working, as well as other beautiful things in life.”

 

The birth rate in Italy is amongst the lowest in the world. How can we encourage young women to become mothers?

“Perhaps by reassuring them and their families by providing financial assistance and incentives, but also by supporting them with more substantial maternity and paternity leaves. Young couples need to know that having children is a blessing not just for them but for all of society. We are living in difficult times and we’re afraid of a loss of family stability, afraid of the unknown. I wish we could bring back a sense of optimism. I’m certain that there are solutions to all of these problems, and we’ve got to look for them with all of our might. We’ve got to think about our children’s future, we’ve got to build a younger world. That’s the only way that here in Italy we will all have a more prosperous future.”

You have said in the past that you learnt from your father, Gianpaolo Re, the idea of “creating value and how challenging it is to achieve it.”

“Creating value in a company is a social responsibility because a business isn’t simply an object owned by the entrepreneur. It is an instrument for creating value in society, creating jobs and producing goods that meet the needs of that society. It’s very important to me that the idea of creating value be present from the outset. Women are generally responsible for their family’s purchases, though providing them with reliable, ethical products is very complex and difficult to accomplish. It’s not always possible, but it is a goal that we must always strive toward. Every business has a great responsibility to society, to people, to families, and to each individual consumer who purchases their products.”

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