Se la sera andando a letto non riuscite ad addormentarvi o se non ce la fate a trascorrere una nottata tranquilla senza interrompere un sonno profondo e, soprattutto, se ciò vi affligge da quando è arrivata tra noi la pandemia da Covid-19, siete colpiti da un nuovo dilagante disturbo al quale gli esperti hanno già dato anche un nome: coronasomnia!
E, badate bene, questo disturbo non riguarda soltanto le persone che avendo contratto il Covid-19 si stanno lentamente riprendendo, ma molti di coloro che vivono con ansia e apprensione questo particolare periodo.
Sono soggetti alla coronasomnia soprattutto coloro che temono di contrarre il virus, o che sono preoccupati dallo stato di salute di persone care particolarmente a rischio. Altri soggetti a rischio sono coloro che soffrono di depressione o lamentano l’assenza di relazioni con amici o familiari. E va da sé che anche coloro ai quali la pandemia ha creato problemi di lavoro o di disponibilità finanziaria, sono attaccati da questa nuova forma di insonnia.
Molte delle abitudini della nostra vita sono cambiate in seguito all’arrivo della pandemia. Basta pensare ai mutamenti provocati dallo smart working, che ha costretto molti di noi a svolgere il proprio lavoro rimanendo a casa, annullando l’abitudine di andare ogni giorno in un posto di lavoro collocato altrove. E lo stesso vale per i ragazzi e la scuola, per lungo tempo costretti alle nuove regole dell’apprendimento a distanza. Prima del Covid eravamo abituati a svegliarci ogni giorno alla stessa ora e la sera ad andare a letto sempre con regolarità, rispettando il ritmo circadiano che è quel meccanismo biologico che regola, tra le altre attività fisiologiche anche l’alternarsi di veglia e sonno. Ed ecco che il Covid stravolge le nostre abitudini e danneggia la qualità del nostro riposo.
Che fare per combattere questo nuovo corso delle cose? Intanto possiamo cercare di instaurare un rituale ripetitivo riguardante la preparazione e lo svolgimento dei nostri periodi giornalieri di riposo. Evitiamo di assumere caffeina nella seconda parte della giornata, cerchiamo di ridurre l’assunzione di bevande alcoliche prima di coricarci. E limitiamo al massimo l’uso di tablet, smartphone, videogiochi, apparecchi elettronici di qualsiasi tipo, che faremo bene a spegnere un’ora prima di coricarci. Un consiglio da mettere in atto prima di andare a dormire: fare un buon bagno caldo, leggere un bel libro, evitare discussioni e diverbi con le persone che condividono la nostra vita, ascoltare musica rilassante e ricacciare indietro eventuali cattivi pensieri.
La coronasomnia è sicuramente un nostro nemico, ma noi abbiamo tutti i mezzi e le armi adatte per sconfiggerlo. Non occorrono cure o medicinali miracolosi, tutto dipende da noi e dal nostro modo di combattere questo nuovo nemico che attenta al nostro riposo. Metodo e pazienza sono le nostre armi, da usare con costanza e con fiducia. Sconfiggeremo il mostro, vinceremo noi.
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If you find it difficult to fall asleep, can’t manage to sleep through the night, and especially if this has been the case since the arrival of the Covid-19 pandemic, chances are that you are suffering from an increasingly widespread disorder that experts are calling coronasomnia.
Keep in mind, though, that this is affecting not only those who had contracted Covid-19 and are slowly recovering, but also many who have been trudging through these strange times with anxiety and apprehension.
Especially susceptible to coronasomnia are those who are acutely afraid of catching the virus or who are worried about the health of people close to them who are particularly vulnerable.
Then there are those who are suffering from depression or have been feeling cut off from friends and loved ones. And it will come as no surprise that those whose jobs and financial security have been threatened by the pandemic are being attacked by this new form of insomnia.
Many of our daily rhythms and routines were upset by the arrival of the pandemic. Just think of the changes imposed by smart working, forcing so many of us to do our jobs from home and depriving us of the daily trek to our place of work. The same holds true for young people who were unable to go to school and were stuck at home for ‘distance learning’. Before Covid, we would get up each morning and go to bed at night at the same time, following our circadian rhythm, the biological mechanism that regulates a number of physical activities, including our sleep cycles and waking patterns. Covid has upended our habits and compromised the quality of our rest.
How can we address this? One thing we can do is try to establish repetitive rituals as we prepare for a good night’s sleep. We can avoid caffeine after lunch, and in the hours before we head to bed, we can cut back on our consumption of alcoholic beverages and drastically limit our use of electronic devices. Here are a few more helpful suggestions: draw a nice hot bath, read a pleasant book, avoid arguments at home, listen to relaxing music and make a concerted effort to push negative thoughts from our minds.
Coronasomnia is a daunting foe, but we have all the arms we need at our disposal. No special treatments or miracle drugs are required. It’s all just a question of how we choose to combat this new enemy. Consistency and patience are the most effective weapons against this monster. We shall overcome!
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